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Ottava strategia fiscale trading!

Oggi vediamo com’è possibile evitare la doppia imposizione sui dividendi esteri

I dividendi esteri, ovvero quelle parti di utili distribuite dalle società ai loro azionisti, sono soggetti a una doppia tassazione:

      1. Nel paese d’origine (i Trattati contro la doppia tassazione prevedono che il 15% sia sempre versato alla fonte)
      2. in Italia, al 26% al lordo in frontiera

8. Meno imposte sui dividendi esteri 1

Abbiamo già parlato della differenza tra il netto in frontiera e il lordo in frontiera e abbiamo riportato un esempio sulle differenze della metodologia di calcolo. In ogni caso è presente una doppia tassazione e il nostro dividendo verrà tassato due volte. E’ possibile evitare questa doppia imposizione? Come recuperare queste imposte versate? E’ possibile risparmiare tasse sui dividendi esteri?

A queste domande risponderemo in questa lezione di strategie fiscali.

In questa ottava lezione di ottimizzazione fiscale vediamo come RIDURRE LE IMPOSTE SUI DIVIDENDI ESTERI

Premesso che i trattati contro la doppia imposizione prevedono sempre che il 15% sia dovuto alla fonte è possibile fare qualcosa per limitare la doppia tassazione?

E’ possibile, ma spesso antieconomico, chiedere il rimborso per la parte eccedente del 15% e ricordiamo che sul rimborso si dovrà comunque pagare un’imposta. Accantonata questa ipotesi cosa vi conviene fare? Come procedere?

Invece è sempre possibile per i titoli emessi nei Paesi con più alta tassazione dei dividendi, superiore a quella del 15%, investire nel CFD piuttosto che nel titolo sottostante, poiché di solito i broker applicano ai dividendi del CFD la ritenuta del 15% prevista nelle Convenzioni contro le doppie imposizioni, anziché la ritenuta più elevata applicata nel Paese di origine sul sottostante.

Per ottimizzare la tassazione 

acquistare il CFD al posto del titolo sottostante

poiché di solito i Broker trattengono l’aliquota del 15%

Questa strategia è particolarmente utile per i titoli emessi dai paesi con aliquote maggiori. Ad esempio la Svizzera trattiene un’aliquota del 35% sul dividendo, nettamente superiore a quella del 15% prevista dai Trattati conto la doppia imposizione.

Riportiamo i principali paesi con le aliquote trattenute sui dividendi esteri:

26% – ITALIA

15% – USA

30% – FRANCIA

25% – GERMANIA

0% – REGNO UNITO

35% – SVIZZERA

25% – CANADA

20% – IRLANDA

15% – LUSSEMBURGO

15% – PAESI BASSI

30% – BELGIO

15% – GIAPPONE

19% – SPAGNA

E’ possibile ottenere, attraverso una determinata procedura, un rimborso della doppia tassazione dei dividendi esteri, con la diretta applicazione dell’aliquota concordata tra i due Paesi, nel caso in cui sia stata pagata un’aliquota maggiore rispetto a quella prevista dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni. L’importo rimborsato dovrà essere portato nuovamente a tassazione del 26%.

Per ottimizzare la tassazione è conveniente talvolta acquistare il CFD al posto del titolo sottostante specialmente per i paesi con aliquota maggiore al 15%. 

Vediamo subito un esempio:

DIVIDENDO SU AZIONE SVIZZERA

dividendo: €100
tassazione in Svizzera al 35%
tassazione in Italia al 26%
NETTO PERCEPITO 39€
TASSAZIONE AL 61%

DIVIDENDO SU CFD SVIZZERA

dividendo: €100
tassazione in Svizzera al 15%
tassazione in Italia al 26%
NETTO PERCEPITO 59€
TASSAZIONE AL 41%

Investire in CFD piuttosto che sul sottostante può essere fattibile su alcuni broker che permettono sia la compravendita di azioni sia quella di CFD. Tra gli altri ricordiamo eToro e Interactive Brokers. Ovviamente ci sono molti più broker che permettono di attuare questa strategia.

Ai fini fiscali i redditi derivanti dai CFD finiscono nei Redditi Diversi (quadro RT, Modello Redditi Persone Fisiche) e si sommano a tutti gli altri redditi derivanti da azioni, opzioni, futures, forex e valute.

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*I contenuti della presente pagina non costituiscono consulenza fiscale e i contenuti non possono sostituire la consulenza individuale di esperti per i singoli casi concreti