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Gli Exchange Traded Funds (ETF) sono strumenti finanziari molto diffusi tra gli investitori grazie alla loro diversificazione e facilità di gestione. Tuttavia, la tassazione di questi strumenti in Italia varia in base al tipo di ETF (armonizzati o non armonizzati) e al regime fiscale scelto dall’investitore. In questo articolo esploreremo la tassazione degli ETF, come dichiarare correttamente le plusvalenze e minusvalenze e come Tasse Trading Srl può supportarti nella gestione della dichiarazione dei redditi.

Cosa sono gli ETF e come funzionano?

Gli ETF sono fondi comuni d’investimento negoziati in borsa, che replicano l’andamento di un indice di mercato, come il FTSE MIB o il S&P 500. Sono strumenti molto apprezzati dagli investitori per la loro capacità di offrire un’ampia diversificazione a costi contenuti. Gli ETF possono generare due tipi di reddito:

  1. Dividendi: derivanti dalle attività sottostanti dell’ETF, come azioni o obbligazioni.
  2. Plusvalenze: derivanti dalla vendita delle quote del fondo a un prezzo superiore rispetto all’acquisto.

Tassazione degli ETF armonizzati (UCITS) e non armonizzati

Una distinzione fondamentale per la tassazione degli ETF è tra ETF armonizzati e non armonizzati.

ETF armonizzati (UCITS)

Gli ETF armonizzati, regolati dalla normativa europea UCITS (Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities), seguono rigide regole di trasparenza e tutela degli investitori. Dal punto di vista fiscale:

  • Plusvalenze: Le plusvalenze realizzate dalla vendita di ETF armonizzati sono considerate redditi di capitale e tassate al 26%. Queste plusvalenze vanno dichiarate nel quadro RM del Modello Redditi Persone Fisiche, come stabilito dall’Art. 44, comma 1, lett. g) del TUIR.
  • Minusvalenze: Le minusvalenze derivanti dalla vendita di ETF armonizzati devono essere riportate nel quadro RT (redditi diversi) e possono essere utilizzate per compensare plusvalenze da altri redditi diversi (es. vendita di azioni, obbligazioni, derivati) entro quattro anni.
Regime amministrato per ETF armonizzati

Per gli ETF armonizzati, gli investitori possono scegliere il regime amministrato, dove l’intermediario (banca o broker) funge da sostituto d’imposta, applicando automaticamente la ritenuta alla fonte del 26% sulle plusvalenze. In questo caso, l’investitore non è tenuto a dichiarare autonomamente le plusvalenze nel Modello Redditi, poiché l’intermediario si occupa della tassazione.

ETF non armonizzati

Gli ETF non armonizzati, non regolati dalla normativa UCITS, seguono un regime fiscale diverso. Dal punto di vista fiscale, questi ETF sono tassati in modo meno favorevole rispetto a quelli armonizzati:

  • Plusvalenze: Le plusvalenze derivanti dalla vendita di ETF non armonizzati devono essere dichiarate nel quadro RL del Modello Redditi e sono soggette alla tassazione ordinaria IRPEF. Le aliquote IRPEF per il 2024 sono le seguenti:
    • Fino a 15.000 euro: 23%
    • Da 15.001 a 28.000 euro: 25%
    • Da 28.001 a 50.000 euro: 35%
    • Oltre 50.000 euro: 43%

    Per gli ETF non armonizzati, l’intermediario applica una ritenuta d’acconto, ma l’investitore è comunque tenuto a dichiarare correttamente la plusvalenza nel quadro RL e pagare l’eventuale differenza d’imposta.

  • Minusvalenze: Le minusvalenze da ETF non armonizzati vanno inserite nel quadro RT e possono essere utilizzate per compensare altre plusvalenze derivanti da redditi diversi entro quattro anni.

Come calcolare le plusvalenze sugli ETF secondo la normativa fiscale italiana

Il calcolo delle plusvalenze sugli ETF si basa sulla differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto delle quote. Per gli ETF, il metodo del costo medio ponderato è il utilizzato per determinare il prezzo di acquisto.

Le plusvalenze sugli ETF armonizzati vanno dichiarate nel quadro RM con un’aliquota fissa del 26%, mentre le plusvalenze sugli ETF non armonizzati devono essere dichiarate nel quadro RL e sono tassate con le aliquote IRPEF ordinarie.

Regime fiscale per gli investimenti in ETF esteri: IVAFE e altre imposte

Gli investitori che detengono ETF in un conto trading estero devono considerare anche l’IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie all’Estero), che corrisponde al 2 per mille annuo sul valore degli strumenti finanziari detenuti all’estero. Questa imposta va dichiarata nel quadro RW del Modello Redditi.

Compensazione tra plusvalenze e minusvalenze sugli ETF

Le plusvalenze sugli ETF armonizzati devono essere dichiarate nel quadro RM, mentre le minusvalenze vanno inserite nel quadro RT e possono essere utilizzate per compensare altre plusvalenze da redditi diversi. Tuttavia, non è possibile compensare direttamente le plusvalenze e minusvalenze derivanti dagli ETF armonizzati nello stesso quadro.

Per quanto riguarda gli ETF non armonizzati, le plusvalenze devono essere inserite nel quadro RL e sono tassate secondo le aliquote IRPEF, mentre le minusvalenze possono essere riportate nel quadro RT per compensare altre plusvalenze da redditi diversi.

Come Tasse Trading Srl può aiutarti con la tassazione degli ETF

La tassazione degli ETF, specialmente se detenuti in un conto estero in regime dichiarativo può diventare complessa. Tasse Trading Srl offre un servizio di supporto per la compilazione del Modello Redditi precompilato, aiutando gli investitori a dichiarare correttamente le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dai conti trading.

Grazie ai nostri esperti fiscali, puoi evitare errori nella dichiarazione e metterti in regola con il fisco, garantendo una corretta gestione della tassazione dei tuoi investimenti. Contattaci per ricevere assistenza personalizzata tramite chat, telefono o email: i nostri consulenti sono pronti a fornirti tutte le informazioni necessarie sul nostro servizio.

Consigli per ottimizzare la tassazione sugli ETF

Ecco alcuni consigli utili per ridurre il carico fiscale sugli investimenti in ETF:

  1. Scegliere ETF armonizzati (UCITS): Gli ETF armonizzati beneficiano di una tassazione agevolata al 26% e una gestione più semplice delle plusvalenze e minusvalenze.
  2. Compensare le minusvalenze: Le minusvalenze sugli ETF possono essere utilizzate per compensare plusvalenze da altri redditi diversi entro quattro anni. Assicurati di riportarle correttamente nei quadri RT e nella sezione V.
  3. Valutare il regime fiscale: Se detieni ETF non armonizzati, considera il tuo scaglione IRPEF e pianifica attentamente gli investimenti per evitare di incorrere in aliquote troppo elevate.
  4. Sfruttare il regime amministrato per ETF armonizzati: Se non vuoi gestire la dichiarazione autonomamente, scegli il regime amministrato per gli ETF armonizzati, dove l’intermediario si occupa della tassazione.
  5. Dichiarare correttamente gli ETF esteri: Ricorda di dichiarare l’IVAFE per gli ETF.