Gabriele Nessun commento

Nel 2025, l’Agenzia delle Entrate invierà almeno tre milioni di lettere ai contribuenti, in base a una convenzione con il Ministero dell’Economia che rimarrà in vigore fino al 2026. L’obiettivo di questa iniziativa è rafforzare la “compliance fiscale“, ossia l’adesione alle regole fiscali da parte di chi non è in regola, ma che ha ancora la possibilità di rimettersi in pari senza incorrere in sanzioni.

Cosa sono le lettere di compliance fiscale?

Le lettere inviate dal Fisco rientrano nella categoria delle cosiddette “lettere di compliance“, che hanno lo scopo di stimolare il pagamento spontaneo delle imposte e l’emersione degli imponibili ai fini Iva. Queste comunicazioni mirano anche a valutare la capacità contributiva di ciascun contribuente. A differenza di altre misure, come il concordato preventivo o le sanatorie, che servono a risolvere debiti fiscali arretrati, le lettere di compliance sono focalizzate sulla correzione degli errori, permettendo ai contribuenti di ottenere sanzioni ridotte.

Nel corso degli anni, l’invio di queste lettere è aumentato notevolmente. Nel 2015 erano state inviate circa 300.000 lettere, con un recupero di 300 milioni di euro, mentre nel 2023 il numero delle comunicazioni è salito a oltre 3 milioni, con un recupero di 4,2 miliardi di euro. Questo dimostra l’efficacia di tali iniziative, che rappresentano una fonte significativa di entrate per l’erario. mettere che ci si aspetta anno 2021

Cosa Aspettarsi per il 2025

Nel 2024 sono state inviate lettere di compliance relative all’anno fiscale 2020. Di conseguenza, nel 2025 ci si potrebbe aspettare l’invio delle lettere di compliance riferite all’anno fiscale 2021. Questo continuo aumento delle comunicazioni dimostra l’impegno dell’Agenzia delle Entrate nel monitorare la corretta dichiarazione dei redditi e nel garantire che i contribuenti possano regolarizzare eventuali errori, con l’opportunità di beneficiare di sanzioni ridotte, incentivando il pagamento spontaneo delle imposte.

Nel corso degli anni, le lettere inviate dall’Agenzia delle Entrate si sono spesso focalizzate su uno o pochi broker specifici. Ad esempio, ci sono stati anni in cui le comunicazioni riguardavano principalmente broker come Plus500 o Interactive Brokers. Ogni anno, infatti, l’Agenzia delle Entrate individua e invia lettere di compliance a contribuenti che potrebbero non aver dichiarato correttamente i redditi derivanti da specifiche piattaforme di trading.

Per l’anno prossimo, potremmo aspettarci che le lettere si concentrino su broker sempre più diffusi come eToro, conti CFD come Vantage, AvaTrade o XM. che sono sempre più utilizzati per il trading online. Con i recenti sviluppi nel mondo delle crypto, è possibile che vengano inviate lettere di compliance anche per exchange di portata come Binance, Coinbase, Kraken e altri ancora. Questi cambiamenti riflettono un’evoluzione costante del mondo del trading e degli investimenti, e l’Agenzia delle Entrate è sempre più attenta a monitorare le transazioni in queste nuove aree per garantire che siano correttamente dichiarate.

A chi sono destinate le lettere?

Le lettere del Fisco raggiungeranno principalmente i contribuenti che non hanno dichiarato tutte le proprie entrate. Questo tipo di comunicazione offre l’opportunità di correggere errori in buona fede senza subire sanzioni.

All’interno dei destinatari di queste lettere, potrebbero rientrare coloro che detengono attività finanziarie all’estero in regime dichiarativo. Tra questi, potrebbero esserci:

  • Coloro che non hanno dichiarato i redditi derivanti da attività di trading.
  • Coloro che non hanno dichiarato correttamente il quadro RW (monitoraggio fiscale) per le attività finanziarie detenute all’estero.

Per ulteriori dettagli sulla dichiarazione dei conti trading, ti invitiamo a leggere il nostro approfondimento su come dichiarare il conto trading.

Cosa fare se ricevi una lettera di compliance?

Se hai ricevuto una lettera di compliance, non preoccuparti. L’Agenzia delle Entrate consente sempre di regolarizzare la propria posizione per errori commessi in buona fede, applicando sanzioni ridotte, se la correzione viene effettuata entro i termini stabiliti.

Per correggere la tua posizione, dovrai presentare una dichiarazione integrativa, includendo, oltre ai redditi già dichiarati, gli investimenti e le attività finanziarie detenute all’estero. Le informazioni devono essere riportate nel quadro RW del modello dichiarativo, mentre i redditi di fonte estera, come interessi, dividendi, plusvalenze e altri proventi derivanti da tali attività estere, devono essere indicati nei quadri corrispondenti (RL, RM, e RT).

Al momento della presentazione della dichiarazione integrativa, sarà necessario versare le imposte maggiorate, insieme agli interessi e alla sanzione ridotta. La sanzione applicata sarà ridotta a un sesto della misura minima, che, nel caso di dichiarazione infedele, corrisponderà al 15% dell’imposta maggiorata, come stabilito dall’articolo 13 del Decreto Legislativo 18 dicembre 1997, n. 472, relativo al ravvedimento operoso

Come consultare la tua situazione sul sito dell’Agenzia delle Entrate

Le comunicazioni inviate dal Fisco offrono ai contribuenti l’opportunità di regolarizzare la propria posizione attraverso il ravvedimento operoso, che consente di sanare le anomalie pagando sanzioni ridotte. Per verificare la propria situazione, i destinatari delle lettere possono accedere al Cassetto Fiscale sul portale dell’Agenzia delle Entrate. Qui troveranno tutte le informazioni utili per correggere eventuali errori e mettersi in regola con il Fisco.

In sintesi, se hai ricevuto una lettera di compliance, è importante agire tempestivamente per correggere gli errori e beneficiare delle sanzioni ridotte previste.

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