Se investi in borsa, sicuramente sai quanto sia importante la gestione fiscale del tuo portafoglio. Non si tratta solo di scegliere i titoli giusti o di individuare il momento migliore per entrare o uscire dal mercato, ma anche di pianificare con attenzione gli aspetti fiscali dei tuoi investimenti.
Infatti, mentre le plusvalenze rappresentano i profitti sui quali dovrai pagare le tasse, le minusvalenze possono trasformarsi in un’opportunità per ridurre il tuo carico fiscale. Tuttavia, molti investitori si concentrano solo sui guadagni, trascurando un elemento chiave della strategia fiscale: le perdite possono essere sfruttate a proprio vantaggio.
Ma cosa fare quando le perdite superano i guadagni in regime dichiarativo? È possibile utilizzarle per ridurre le imposte future? La risposta è sì, ma solo se gestite correttamente. Il fisco italiano permette infatti di compensare le minusvalenze con le plusvalenze future.
Ecco perché è fondamentale conoscere le regole fiscali applicabili e sfruttarle a proprio favore. Con una gestione strategica delle minusvalenze, puoi ottimizzare la tassazione sui tuoi investimenti, migliorare il rendimento netto del tuo portafoglio e ridurre significativamente le imposte da pagare.
Nelle prossime sezioni vedremo come funzionano le minusvalenze, quali sono gli errori da evitare e quali strategie adottare per sfruttarle al meglio.
Perché le minusvalenze sono importanti?
Le minusvalenze non sono solo “perdite”: sono strumenti fondamentali nella pianificazione fiscale di un trader. In Italia, infatti, il sistema fiscale permette di compensare le minusvalenze con le plusvalenze future, ma solo entro un limite temporale di 4 anni.
👉 Se non utilizzate entro la scadenza, le minusvalenze vengono perse definitivamente.
Ecco perché è essenziale gestirle correttamente, chiudendo strategicamente le posizioni e pianificando la dichiarazione dei redditi con attenzione.
Minusvalenze: 4 concetti chiave da conoscere
Prima di vedere come sfruttarle al meglio, è importante avere chiari alcuni concetti base:
- Le imposte si pagano sulle plusvalenze nette, cioè dopo aver sottratto eventuali minusvalenze.
- Per generare una minusvalenza bisogna chiudere una posizione in perdita.
- Il periodo fiscale va dal 1° gennaio al 31 dicembre, quindi la gestione deve avvenire entro fine anno.
- Le minusvalenze durano 4 anni, se inserite correttamente nel Modello Redditi.
Errore comune: non dichiarare le minusvalenze nel regime dichiarativo. Anche se non è obbligatorio, farlo permette di usarle per compensare futuri guadagni.
Come evitare di perdere le minusvalenze?
Se hai minusvalenze in scadenza e non vuoi perderle, devi agire con una strategia fiscale mirata.
🔎 Passaggi per bilanciare le minusvalenze:
✔ Analizza il tuo portafoglio: verifica se hai plusvalenze latenti su posizioni ancora aperte.
✔ Considera la possibilità di chiudere delle posizioni in utile: se hai guadagni teorici su investimenti non ancora liquidati, considera di realizzarli prima della fine dell’anno. Coaì facendo potrò utilizzare delle minusvalenze passate che altrimenti sarebbero scadute.
✔ Dichiara correttamente le minusvalenze nel Modello Redditi: assicurati di riportarle ogni anno nel quadro RT, in modo da poterle compensare nei successivi 4 anni.
Esempio pratico: Se nel 2022 hai dichiarato 5.000€ di minusvalenze e nel 2023 realizzi una plusvalenza di 6.000€, potrai compensare in dichiarazione le due voci e pagare le imposte solo sui 1.000€ di differenza.
Regime amministrato vs. Regime dichiarativo: cosa cambia?
Regime dichiarativo
👉 Sei tu a dover dichiarare autonomamente plusvalenze e minusvalenze nel Modello Redditi. Qui puoi riportare le perdite fino a 4 anni successivi.
Regime amministrato
👉 Il broker funge da sostituto d’imposta e gestisce le imposte al posto tuo. Tuttavia, le minusvalenze non possono essere portate in dichiarazione, a meno che il conto non venga chiuso o convertito in regime dichiarativo.
Attenzione: Se decidi di passare dal regime amministrato al regime dichiarativo, devi ottenere la certificazione delle minusvalenze rilasciata dal broker (ai sensi dell’art. 6 comma 5 del D.Lgs. 461/97).
Domande frequenti sulle minusvalenze
📌 Se il conto è in perdita, devo comunque dichiararlo?
Sì! Anche se non hai realizzato plusvalenze, se il conto è estero devi comunque dichiararlo nel quadro RW per il monitoraggio fiscale e dichiarare le minusvalenze in modo da poterle sfruttare in futuro!
📌 Posso compensare minusvalenze con dividendi o interessi?
No, le minusvalenze possono essere compensate solo con plusvalenze di natura finanziaria. Non si possono usare per abbattere redditi da dividendi o interessi.
📌 Cosa succede se dimentico di dichiarare le minusvalenze?
Se non le dichiari, non potrai utilizzarle per compensare future plusvalenze e le perderai definitivamente.
📌 Posso compensare le minusvalenze derivanti da azioni/CFD con plusvalenze da Cripto e viceversa?
No, non è possibile la compensazione tra plusvalenze cripto e minusvalenze da azioni/CFD, questo perché all’interno del Modello Redditi avviene una vera e propria divisione tra le criptovalute e gli altri strumenti finanziari.
Perché Affidarsi a Noi?
✅ Se ha una certificazione di minusvalenza, la inseriamo nel nostro sistema e le forniamo:
- Lo “Zainetto Fiscale” 📂 – Un report sempre aggiornato che tiene traccia di tutte le sue certificazioni di minusvalenza, con le relative scadenze e lo stato delle compensazioni.
- Il Facsimile del Modello Redditi 📝 – Compiliamo per Lei la sezione relativa alle minusvalenze nel Modello Redditi, in modo corretto e senza errori, così potrà semplicemente consegnarlo al suo commercialista o al CAF.
✅ Se non ha la certificazione, una volta effettuata la prima elaborazione con noi:
- Ricostruiamo tutto lo storico delle minusvalenze nel Modello Redditi, riportando anche quelle pregresse da regime dichiarativo.
- Gestiamo automaticamente la compensazione, evitando errori e ottimizzando la dichiarazione per ridurre al minimo le imposte.