L’articolo analizza la tassazione delle criptovalute in Italia, evidenziando una discrepanza normativa. Secondo il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, le plusvalenze da cripto-attività rientrerebbero nell’aliquota ridotta del 12,5%, ma l’Agenzia delle Entrate ha indicato il 26% come tassazione applicabile. I contribuenti che hanno versato l’aliquota superiore possono richiedere un rimborso entro quattro anni. La Legge di Bilancio 2024 ha però eliminato la possibilità di applicare il 12,5%, rendendo obsolete le informazioni precedenti. Tasse Trading offre supporto nella dichiarazione fiscale e nella richiesta di rimborsi per chi ha versato imposte in eccesso.
L’Agenzia delle Entrate può monitorare le criptovalute?
Nel 2024, l’Agenzia delle Entrate può monitorare le criptovalute come Bitcoin, Ethereum e Solana grazie alla trasparenza della blockchain e ai dati forniti dagli exchange centralizzati. Secondo la C.M. n.30/E/2023, i contribuenti devono dichiarare tutti i portafogli digitali nel quadro RW, indipendentemente dalla modalità di conservazione. Gli indirizzi dei wallet possono essere collegati agli utenti attraverso transazioni con exchange, carte di credito o dati raccolti da servizi come MetaMask. La mancata dichiarazione può comportare sanzioni fino al 15% e il raddoppio dei termini di accertamento fiscale. Dichiarare correttamente le criptovalute è essenziale per evitare problemi con il fisco.
Dichiarazione Binance
Binance è uno degli exchange di criptovalute più popolari a livello mondiale. Essendo un exchange estero, deve sempre essere dichiarato nella dichiarazione dei redditi italiana, indipendentemente dagli importi investiti o prelevati.
📌 Obblighi fiscali per chi utilizza Binance
✔ Compilazione del quadro RW per il monitoraggio fiscale.
✔ Dichiarazione dei redditi per le eventuali plusvalenze e altri proventi (> 2000€), soggetti a imposta del 26%.
✔ Nessuna soglia minima, anche un saldo positivo per un solo giorno comporta l’obbligo di dichiarazione.
📌 Scadenze fiscali
🗓️ 30 giugno: pagamento imposte.
🗓️ 30 luglio: pagamento con maggiorazione dello 0,40%.
🗓️ 30 settembre 2024: scadenza per l’invio della dichiarazione dei redditi.
📌 Binance: funzionalità principali
🔹 Exchange base e avanzato per il trading di oltre 600 criptovalute.
🔹 Wallet integrato per la conservazione degli asset digitali.
🔹 Commissioni competitive (0,1% per operazione, sconti con Binance Coin).
🔹 Metodi di acquisto variabili (carta di credito/debito, bonifico, P2P).
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Esempio superamento soglia €51.645,69
Fino al 2022, le criptovalute erano equiparate alla valuta estera dalla Agenzia delle Entrate, e andavano dichiarate nel quadro RW per il monitoraggio fiscale, ma senza obbligo di IVAFE. Le plusvalenze erano imponibili al 26%, solo se la giacenza totale di criptovalute e valute estere superava i €51.645,69 per almeno 7 giorni consecutivi. In caso di superamento, le minusvalenze potevano essere compensate con altri strumenti finanziari. I redditi da staking erano soggetti a dichiarazione nel quadro RL. Dal 2023, la normativa è cambiata (vedi nuove regole).
Dichiarazione e tasse sulle criptovalute
Dal 1° gennaio 2023, la tassazione delle criptovalute in Italia ha subito importanti cambiamenti con l’approvazione della Legge di Bilancio n. 197/2022.
📌 Obblighi fiscali:
✔ Dichiarazione nel quadro RW → tutte le criptovalute detenute vanno dichiarate, indipendentemente dalla modalità di conservazione (wallet fisico, decentralizzato o exchange estero).
✔ Imposta IVAFE → dal 2023, le cripto detenute all’estero sono soggette a IVAFE.
✔ Plusvalenze tassate al 26% → sopra la soglia di 2.000€ annui (precedentemente 51.645,69€).
📌 Novità principali:
✔ Scambi cripto-cripto → non tassabili se tra asset con stesse caratteristiche e funzioni.
✔ Detenzione e vendita → tassabili solo le conversioni in valuta fiat (es. euro, dollaro).
✔ Sanatoria → possibile regolarizzare posizioni non dichiarate versando 0,5% annuo sulle attività non dichiarate o 4% sulle plusvalenze non segnalate.
⚠ Sanzioni per mancata dichiarazione:
❌ Da 120% a 240% delle imposte non pagate.
❌ Sanzione fissa di 250€ per infedele dichiarazione.
❌ Sanzione dal 3% al 15% del valore delle criptovalute non dichiarate nel quadro RW.