L’Agenzia delle Entrate può monitorare le criptovalute nel 2024?
Se ti stai chiedendo se le tue transazioni in criptovalute come Bitcoin, Ethereum, Solana, Matic, Ada,… sono tracciabili dall’Agenzia dell’entrate, questo articolo ti fornirà una spiegazione su come l’agenzia riesce a monitorare le tue criptovalute e perché è importante dichiararle ogni anno.
Secondo la C.M. n.30/E/2023 “gli obblighi di monitoraggio fiscale delle cripto-attività sussistono indipendentemente dalle modalità di archiviazione e conservazione delle stesse…”
L’Agenzia chiarisce inoltre che “nel quadro RW va compilato un rigo per ogni portafoglio, conto digitale o altro sistema di archiviazione o conservazione detenuto dal contribuente”
Questo mette in evidenza come il contribuente sia tenuto a dichiarare non solo i conti digitali (o exchange) ma anche tutti i portafogli (o wallet) su cui detiene criptovalute.
Come viene tracciata una criptovaluta?
Per molti investitori, il termine criptovaluta richiama una presunta capacità di garantire l’anonimato. Questi strumenti vengono spesso promossi come decentralizzati, anonimi, non tracciabili e a prova di manomissione. Tuttavia, la realtà è più complessa.
Infatti, criptovalute come Bitcoin, Ethereum, Solana e a tante altre si basano sulla tecnologia blockchain, che è fondata sulla trasparenza grazie a un registro digitale pubblico. Per questo, chiunque può accedere al registro e visualizzare qualsiasi transazione effettuata. Inoltre, tutte le transazioni sono memorizzate in modo permanente nel registro.
Di conseguenza, chiunque abbia interesse, attraverso un ID di transazione e un esploratore blockchain può risalire agli indirizzi dei wallet associati o vedere quali transazioni sono state effettuate. Tra questi può esserci un’autorità fiscale come l’Agenzia delle Entrate.
Anche se c’è ancora un certo livello di anonimato, dato che l’indirizzo del tuo wallet non contiene informazioni personali, collegare un indirizzo di wallet a un individuo è diventato sempre più semplice per le Autorità Fiscali . Questo è dovuto in parte alla pressione esercitata dal governo sugli exchange di criptovalute per raccogliere e condividere i dati dei clienti.
Come si collega un Wallet ad un soggetto?
Esistono vari modi per collegare il tuo indirizzo di portafoglio alla tua identità, anche senza informazioni personali memorizzate.
Innanzitutto, alcuni wallet permettono di collegare una carta di credito o di debito per acquistare monete digitali, come ad esempio TrustWallet. Questo è comodo per acquisti veloci di Ethereum, Bitcoin o Solana, ma rende anche molto semplice collegare il tuo conto bancario al wallet.
Inoltre, se trasferisci criptovalute tra il tuo wallet decentralizzato e gli exchange centralizzati che condividono dati con le autorità fiscali, questi dati potrebbero includere anche l’indirizzo del tuo portafoglio.
Può anche accadere che il tuo portafoglio possa raccogliere più dati di quanto pensi. Ad esempio ConsenSys ha aggiornato la sua politica sulla privacy dichiarando che gli indirizzi IP e Ethereum degli utenti di MetaMask possono ora essere tracciati quando completano una transazione. Anche se al momento non è certo che queste informazioni vengano condivise con terze parti esterne a ConsenSys, potrebbe essere solo una questione di tempo.
Nel caso specifico di un Wallet, il collegamento di un wallet a un certo cliente avviene nel momento in cui quest’ultimo desidera prelevare dal wallet stesso. Se ad esempio si vuole vendere un Ethreum, un Bitcoin o un Solana in moneta FIAT, è necessario passare attraverso un exchange, ed è in questo frangente che l’agenzia delle entrate potrebbe venire a conoscenza del wallet, se non lo era già.
Le sanzioni per la detenzione di criptovaluta non dichiarata possono arrivare al 15% per ogni anno in cui non è stato presentato il quadro RW.
Inoltre, nel caso di omissione del quadro RW, i termini di accertamento per l’intera dichiarazione si raddoppiano. Questo è un punto cruciale, poiché aumenta significativamente la possibilità di incorrere in sanzioni più severe.
Conclusioni
Come puoi notare, è diventato sempre più complicato per i detentori di criptovalute sfuggire dalle autorità fiscali, indipendentemente dall’exchange, dal wallet o dalla blockchain utilizzati. Il consiglio migliore è dichiarare correttamente le tue criptovalute e pagare le imposte dovute per evitare sanzioni ben più pesanti.