Chi sono i Popular Investor di eToro?

Aprile 21, 2021

I Popular Investor di eToro sono particolari trader e utenti della piattaforma che guadagnano un secondo reddito per essere seguiti e copiati da altri clienti della stessa piattaforma

Come guadagnano?

I Popular Investor di eToro possono guadagnare attraverso pagamenti fissi, disponibili fino al 2% del loro patrimonio gestito annuo. Quest’ultimo è chiamato AUM (Acronimo di Assets Under Management) ed equivale al patrimonio totale utilizzato per copiare un trader, inclusi profitti e perdite non monetizzati.

Il pagamento del Popular Investor è stabilito in base al suo livello.

I Popular Investor possono avere 4 diversi livelli: Cadet, Champion, Elite ed Elite Pro. Per passare da un livello all’altro è necessario soddisfare determinati requisiti, tra cui avere una certa quantità di AUM.

I pagamenti per la gestione dei portafogli si aggiungono a qualunque profitto realizzato con le operazioni di trading dal Popular Investor. Gli stessi, inoltre, vengono inviati al suo account eToro e prelevati automaticamente al suo metodo di pagamento.

La violazione delle linee guida da parte dei Popular Investor o la non soddisfazione dei requisiti possono portare alla revoca del loro pagamento. Le motivazioni più comuni possono essere: la violazione delle restrizioni alla leva o del punteggio di rischio, la non soddisfazione dei requisiti di patrimonio, la mancanza di rispetto verso gli altri e l’abuso dei feed.

popular investor di etoro

Come si diventa un Popular Investor di eToro?

Per entrare nel programma Popular Investor di eToro è necessario fare domanda alla piattaforma. Prima di farlo però, bisogna completare il proprio profilo eToro, svolgendo le seguenti azioni:

  • Verificare la propria e-mail
  • Aggiungere un’immagine reale di sé stessi
  • Condividere il proprio nome reale nel proprio profilo
  • Illustrare la propria strategia di trading nell’area “Biografia” del profilo

Quando farai la domanda, inoltre, dovrai accettare i requisiti di trading responsabile.

Fare trading responsabile significa non eccedere oltre determinati livelli con la leva finanziaria e non superare un punteggio di rischio pari a 6 che è il massimo punteggio di rischio consentito per i Popular Investor.

Il punteggio di rischio, come dice il nome, mostra il rischio assunto dal trader e viene calcolato utilizzando una speciale formula creata da eToro. Il punteggio è calcolato su una scala da 1 (rischio minimo) a 10 (rischio massimo).

Chi vuole accedere al primo livello di Popular Investor, il livello Cadet, inoltre, dovrà soddisfare altri requisiti:

  • Non aver posizioni aperte che eccedano le leve consentite dal trading responsabile
  • Non aver avuto un punteggio di rischio superiore a 6 negli ultimi 2 mesi
  • Non aver registrato una perdita mensile superiore al 20% nei 6 mesi precedenti (esclusi grossi cali di mercato)
  • Non star copiando altri utenti o Copyportfolio
  • Aver almeno 2 mesi nella propria pagina Statistiche di cronologia di trading
  • Avere un account con un patrimonio medio minimo di $1.000
  • Avere una media di almeno 1 copiatore verificato nell’ultimo mese
  • Avere avuto un AUM medio di almeno $500 nell’ultimo mese

Per passare al livello successivo invece, il livello Champion, si dovrà conseguire i seguenti requisiti:

  • Essere stato nel livello Cadet per almeno 2 mesi
  • Avere un account con un patrimonio medio di almeno $5.000
  • Aver avuto una media di almeno 10 copiatori verificati nell’ultimo mese
  • Aver avuto un AUM medio di almeno $50.000 nell’ultimo mese

Chi si trova al livello Champion riceve un pagamento di $400 mensili, oppure $800 se il loro AUM è cresciuto dell’1% nel mese precedente, e un rimborso fino a $100 per libri di investimento. 

Per salire al terzo livello, il livello Elite, sarà necessario invece possedere questi requisiti: 

  • Essere stato al livello Champion per almeno 4 mesi
  • Avere un account con un patrimonio medio di almeno $25.000
  • Aver avuto un AUM medio di almeno $500.000 nell’ultimo mese

Chi fa parte del livello Elite riceve un pagamento pari all’1,5% del suo AUM medio annuale, oppure il 2% se il suo AUM è cresciuto di almeno l’1% nel mese precedente, più un ulteriore rimborso di $100 per libri di investimento. 

Infine, per passare all’ultimo livello, Elite Pro, si dovranno soddisfare i seguenti requisiti:

  • Essere stato nel livello Elite per almeno 2 mesi
  • Avere un account con un patrimonio medio di almeno $50.000
  • Aver avuto un AUM medio di almeno $10.000.000 nell’ultimo mese

Chi si trova in quest’ultimo livello riceve un pagamento pari al 2% del suo AUM annuale o 2,5% se ha avuto un aumento dell’1% del suo AUM nell’ultimo mese, più un ulteriore rimborso di $100 dollari per libri di investimento.

 

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Guida a eToro

Aprile 21, 2021

In questa pagina trovi una guida a eToro, una delle piattaforme di trading più utilizzate a livello mondiale!

Chi è eToro?

eToro è una società che dà la possibilità ai propri clienti di effettuare trading e ha sedi legali a Cipro, Israele, Regno Unito, Stati Uniti e Australia. I suoi principali uffici però si trovano a Limassol (Cipro), Londra (Regno Unito) e Tel Aviv (Israele), mentre in altri Paesi possiede uffici regionali. 

E’ famoso per essere una piattaforma di trading online che mette a disposizione sia strategie di trading individuale o manuale, sia strategie di social trading e copy trading.  

Per chi utilizza le prime, eToro offre la possibilità di acquistare e vendere azioni, ETF, valute, criptovalute, materie prime o altri strumenti finanziari come i CFD. 

Per chi vuole specializzarsi invece, nel social trading, eToro è forse la piattaforma più conosciuta in questo campo per via del suo sistema di copy trading. Quest’ultimo dà la possibilità ai clienti, soprattutto ai neofiti del mondo del trading, di poter “copiare” il portafoglio di altri utenti più esperti. Per fare ciò, eToro mostra in totale trasparenza i dati relativi a ciascun cliente, come la percentuale di guadagno, il punteggio di rischio e la composizione del portafoglio (puoi leggere l’articolo del nostro blog sul social trading).

eToro

Adesso vediamo come utilizzare la piattaforma.

Come iscriversi a eToro?

Iscriversi a eToro è semplice e gratuito. eToro infatti, non presenta commissioni né per la creazione né per la gestione dell’account (se vuoi saperne di più sulle commissioni di eToro, puoi leggere l’articolo apposito).

Per iniziare l’iscrizione, è necessario visitare il sito di eToro ed entrare nella pagina apposita. 

Una volta fatto, verrai reindirizzato al modulo di iscrizione, dove dovrai compilare pochi e semplici dati quali: nome utente, e-mail, password, e numero di telefono. 

Dopo esserti iscritto, dovrai confermare la tua mail e una volta fatto, avrai a disposizione l’intera piattaforma.

Conto virtuale e conto reale

eToro mette a disposizione, oltre a un conto dove potrai depositare il tuo denaro e utilizzarlo per fare trading, detto conto reale, anche un conto demo, chiamato conto virtuale, che potrai utilizzare per esercitarti e per conoscere meglio la piattaforma.

Le sezioni della piattaforma

La grafica di eToro riporta il simbolo di ogni asset, accompagnato dai suoi valori, trasmessi in tempo reale. 

Sulla sinistra si possono trovare invece, le sezioni della piattaforma, mentre in basso si trova il saldo del portafoglio virtuale, nel caso si utilizzi il conto demo, oppure i dati del conto reale, nel caso opposto. 

La sezione investi

Trattiamo ora la prima sezione, ovvero la sezione investi.

Quest’ultima comprende:

  • Lista preferiti
  • Portafoglio
  • Bacheca

Nella prima, troverai una lista di strumenti finanziari che potrai modificare a tuo piacimento, eliminandone alcuni o aggiungendone altri. 

Per ciascun asset, ti verrà mostrato: la variazione, il grafico con l’andamento in tempo reale, il prezzo di vendita per aprire una posizione short, il prezzo di acquisto per aprire una posizione long e il sentiment di mercato degli utenti di eToro.

Per ampliare la lista preferiti è sufficiente cliccare su “aggiungi mercato”. Inoltre, oltre alla propria lista preferiti sarà possibile creare altre liste personalizzate, usando il pulsante “crea un nuovo elenco”.

Nella sezione portafoglio invece, potrai visualizzare tutti gli strumenti su cui hai aperto una posizione.

Nella sezione bacheca troverai la parte social della piattaforma. Lì potrai vedere i commenti degli altri traders. 

La bacheca è personalizzabile. Scegliendo l’opzione “Feed pubblico in italiano”, infatti, vedrai i commenti solo di traders italiani.

La sezione cerca

La sezione cerca si divide a sua volta in tre parti:

  • Mercati
  • Persone
  • Copyportfolios

Nella prima avrai a disposizione tutti i mercati disponibili su eToro per categoria (indici, azioni, ETF, criptovalute, valute, ecc.) 

Nella seconda invece, troverai i traders più famosi, ovvero quelli seguiti da più utenti, che volendo potrai anche decidere di copiare con la funzione di copy trading. 

Nell’ultima troverai fondi composti sia da più asset, sia da più traders copiabili. 

La sezione più 

Nella sezione più avrai a disposizione varie funzioni quali, ad esempio, “eToro club”, oppure “invita amici”, se vuoi invitare i tuoi amici ad usare la piattaforma. 

Inoltre, in questa sezione troverai “Aiuto”, la sezione dedicata alle FAQ, la sezione “Guida”, che ti offrirà un breve tutorial, e ovviamente le impostazioni, dove troverai il tasto “deposita fondi”, per versare il tuo denaro nella piattaforma. 

Se, invece, vorrai prelevare denaro dalla piattaforma dovrai cliccare su “Prelevare fondi”.

L’app di eToro

L’app di eToro è disponibile sia su iOS sia su Android ed è scaricabile negli appositi store.

L’app di eToro permette di rimanere connessi con la piattaforma ovunque e di ricevere notifiche in tempo reale. Essa consente di eseguire tutte le azioni disponibili sulla piattaforma e fornisce notifiche sugli eventi rilevanti del mercato.

E cosa succede una volta aperto il conto?

 Visita la pagina per avere info sulla dichiarazione del conto eToro!

 

 

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Che cos’è il social trading?

Marzo 25, 2021

Possiamo parlare di due tipologie di trading: il trading individuale e il social trading.

Nel trading individuale il trader effettua da solo i suoi trade, senza particolari contatti sociali con gli altri utenti. Nel social trading invece, i trader sono in contatto tra loro e si scambiano informazioni attraverso delle reti sociali

Il social trading è un fenomeno abbastanza recente. Viene eseguito attraverso delle piattaforme, appunto, di social trading che vengono considerate come delle sottocategorie dei social network online.

Attraverso queste piattaforme, i trader possono venire a contatto fra di loro e scambiarsi informazioni. In questo modo, i trader analizzano i dati attraverso le azioni degli altri trader piuttosto che utilizzando l’analisi fondamentale e l’analisi tecnica. I neofiti, soprattutto, o comunque i trader con poca o nessuna conoscenza dei mercati, utilizzano queste piattaforme per imparare dai trader più esperti e, molto spesso, copiare direttamente le loro azioni. 

Il social trading è quindi caratterizzato da una libera circolazione delle informazioni da parte dei trader e da una particolare trasparenza, soprattutto da parte dei trader più esperti che condividono le loro statistiche con i trader emergenti attraverso la piattaforma.

Inoltre, il social trading può anche rivelarsi cooperativo. I traders hanno l’opportunità di lavorare in gruppi e collaborare fra loro all’interno dei mercati di trading, condividendo non solo informazioni, ma anche fondi.

Questa tipologia di trading, quindi, si rivela molto utilizzata da chi non è particolarmente esperto dei mercati finanziari o da chi non ha il tempo o le risorse per dedicarsi ai tradizionali metodi di investimento o di trading individuale. Il social trading consente di fare trade attraverso gli altri, diminuendo così le competenze e le conoscenze da avere per fare trading.

All’interno del social trading troviamo il copy trading. Questi due concetti spesso vengono scambiati fra di loro e usati come sinonimi, ma farlo non è del tutto corretto. Vediamo perché.

Che cos’è il copy trading?

Spesso si confonde il copy trading col social trading e si usano questi termini come sinonimi. In realtà il social trading rappresenta un concetto più ampio e indica, come spiegato prima, una metodologia di trading legata alle piattaforme di social trading e alla connessione fra i traders. Il copy trading potremmo più identificarlo invece come un sottogenere del social trading. Quindi, in sostanza, il copy trading è sempre anche social trading, mentre il social trading non è sempre per forza copy trading. 

Fatta questa premessa, possiamo ora parlare più nello specifico del copy trading. 

Il copy trading è una tecnica di trading che permette di copiare in tutto o in parte le posizioni di un altro trader o di altri traders, e collegarli al proprio portafoglio. 

Collegando quindi il proprio portafoglio a quello di un altro trader più esperto si potrà copiare in tutto in parte le sue posizioni. Perciò, quando il trader seguito aprirà una posizione, anche voi l’aprirete, e viceversa, quando il trader seguito chiuderà una posizione, anche voi la chiuderete. Questo collegamento, ovviamente, lo ritroveremo anche per quanto riguarda i profitti e le perdite. 

Di solito però, la copia non è quasi mai assoluta. Chi pratica il copy trading avrà non solo la libertà di scegliere di copiare il trader o i traders che più preferisce, ma anche la possibilità di gestire attivamente il proprio portafoglio. Il trader copiatore infatti può decidere attivamente se chiudere o no una posizione indipendentemente da quello che farà il trader copiato. 

La bravura del trader copiatore sta quindi nel trovare il miglior o i migliori traders da copiare, ma anche dal saper gestire il proprio portafoglio, discostandolo quando e quanto si vuole dal portafoglio del trader copiato.  Possiamo quasi dire quindi, che l’investimento sia verso il trader da copiare e non verso le azioni, materie prime, forex o qualunque altra cosa sia all’interno dei portafogli. 

Anche se il principio di base rimane lo stesso, ovvero trovare uno o più trader da copiare, le varie piattaforme hanno regole diverse per il copy trading e il modo di utilizzarlo quindi può essere altamente variabile a seconda del broker. 

Molti broker, ad esempio, per salvaguardare la diversificazione dei portafogli, non consentono di investire più del 20% del proprio portafoglio in un solo trader.

La piattaforma più famosa per fare copy trading è sicuramente eToro.

social trading

Come funziona il copy trading su eToro?

eToro dà la possibilità di vedere in ogni momento della giornata cosa fanno i traders che si mettono a disposizione per farsi copiare da altri traders. È infatti possibile visualizzarli in una sorta di classifica in base ai risultati raggiunti ed è possibile anche vedere quanti traders li seguono. In certi casi, è anche possibile dialogare con il trader che stai seguendo, ottenendo da lui dei feedback per aiutarti nel tuo percorso. Ovviamente più il trader copiato ha seguaci, più è difficile che passi il tempo a dialogare e a inviare feedback a chi lo copia. 

Parlando dal punto di vista più tecnico, eToro pone determinati limiti al copy trading: 

– Importo minimo di 500$ per poter investire in un trader.

100 come numero massimo di trader da copiare contemporaneamente. 

– Importo massimo di 2.000.000$ da poter investire in un trader.

2$ come importo minimo di transazione. 

Per quanto riguarda l’ultimo punto, quando copiamo un trader in maniera proporzionale, cioè copiando la sua posizione investendoci del denaro con un rapporto proporzionale, dobbiamo stare attenti che la posizione copiata non generi una transazione inferiore ai 2 dollari, poiché in quel caso non verrà copiata. 

Inoltre, eToro dà la possibilità ai traders di copiare altri traders anche coi portafogli virtuali. Invece, un portafoglio, per poter essere copiato deve essere reale.

 

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Quali sono le commissioni di eToro?

Marzo 25, 2021

Nonostante l’iscrizione a eToro sia completamente gratuita, anch’esso, come tutti i broker, si finanzia attraverso delle commissioni e degli spread applicati ad alcune operazioni

Commissioni sulle azioni

Oltre alle azioni ed ETF (in long e senza leva), eToro non presenta commissioni per l’iscrizione, come già accennato, per la gestione dell’account, per il servizio di copy trading e per il deposito (ma solo se si effettua il versamento in USD).

Commissioni sul deposito

Come detto in precedenza, eToro non prevede commissioni sul deposito, ma prevede commissioni per quanto riguarda la conversione.

eToro opera in dollari statunitensi (USD), se verserai quindi del denaro in un’altra valuta, ad esempio l’euro (EUR) sarai soggetto alla commissione di conversione. 

La commissione di conversione varia a seconda della valuta versata (eToro accetta depositi con 9 valute diverse) e a seconda del metodo di pagamento scelto. 

Le nove valute accettate da eToro sono: EUR, GBP, AUD, RMB, THB, IDR, MYR, VND, PHP.

I metodi di pagamento accettati da eToro sono: carta di credito o debito, bonifico bancario, PayPal, Skrill, Neteller, UnionPay, RapidTransfer.

Le commissioni di conversione vengono calcolate attraverso i Pip (piccoli movimenti di prezzo numerici associati ad un asset), per quanto riguarda le coppie di valute, i Pip realizzano un numero con quattro cifre dopo il punto decimale, che viene sottratto al tasso di cambio ufficiale.

Se, ad esempio, versiamo dei soldi in EUR tramite bonifico avremo una commissione di 50 Pip che equivalgono a 0,0050 USD. Con un tasso di cambio ufficiale, per esempio, EUR/USD di 1 EUR = 1,19 USD, ci ritroveremo ad operare con un tasso di cambio di 1,19 USD – 0,0050 USD = 1,185 USD. Quest’ultimo sarà il tasso di cambio di riferimento per eToro. 

Perciò supponendo di versare 200 euro (deposito minimo su eToro), non ci ritroveremo 200 EUR x 1,19 USD= 238 USD, come dovrebbe essere utilizzando il cambio ufficiale, ma ci ritroveremo 200 EUR x1,185 USD= 237USD, ovvero un dollaro in meno. Ovviamente più si versa più la cifra che si pagherà per la conversione diverrà alta.

commissioni

Short selling e leva finanziaria

Qualora si volesse vendere allo scoperto o utilizzare la leva finanziaria su posizioni long, la posizione si trasformerebbe in automatico in CFD. Quest’ultime presentano commissioni sullo spread e overnight.

Commissioni su CFD

I CFD sono prodotti derivati che non comportano l’acquisizione reale del sottostante. Essi sono soggetti allo spread e alle commissioni overnight. 

Lo spread è la differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita di un determinato asset, mentre le commissioni overnight si applicano solo sui CFD che rimangono aperti durante la notte. Esse fungono da pagamenti di interessi per la leva sui CFD che si utilizza overnight. 

Le commissioni spread si calcolano attraverso i pip e dipendono dalla natura dell’asset sottostante (coppia di valute, materie prime o altro).

Per quanto riguarda le azioni, ETF o criptovalute venduti allo scoperto o in long con l’utilizzo della leva finanziaria, essi vengono tramutati automaticamente in CFD e sono soggetti a una commissione fissa dello 0,9% a cui si aggiunge la commissione overnight.

Nel caso si utilizzi il copy trading (il quale non presenta commissioni aggiuntive di per sé) si dovrà pagare comunque le commissioni dei CFD, nel caso il trader che vogliamo copiare operi con essi. 

Commissioni sulle criptovalute

Le uniche commissioni di eToro sulle criptovalute sono basate sullo spread. E’ calcolato attraverso i pip e varia a seconda della criptovaluta. Come già detto, se la criptovaluta viene venduta allo scoperto o con leva viene automaticamente tramutata in CFD, come succede per le azioni e gli ETF, ed è soggetta a commissioni overnight.

Commissioni sul prelievo

Il prelievo vede una commissione di 5$, a cui poi vanno ad aggiungersi le commissioni di conversione, nel caso utilizzassimo una valuta diversa dagli USD.

Le commissioni di conversione per il prelievo similmente a quelle per il deposito sono calcolate attraverso i pip e variano in base al metodo di pagamento e alla valuta. Il prelievo presenta anche delle tempistiche diverse a seconda del metodo di pagamento utilizzato.

Commissione per inattività

Lasciare l’account eToro senza login per più di 12 mesi presenta un costo, ovvero una commissione mensile di 10$ per inattività su qualsiasi saldo residuo disponibile. Le posizioni aperte non verranno chiuse per coprire le commissioni.

Vuoi scoprire come dichiarare il tuo conto Etoro? 

Visita la nostra pagina dedicata per la dichiarazione Etoro , contattaci in chat per avere info, oppure invia una mail a info@tassetrading.it. Affidati a dei professionisti per aiutarti con la dichiarazione Etoro.

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Che cos’è il Wallet eToro Money?

Marzo 16, 2021

Il  Crypto Wallet di eToro Money è un mezzo per conservare i criptoasset, creato dal broker eToro.


Con il wallet eToro Money è possibile:

1

Trasferire i criptoasset dal conto trading eToro a eToro Money

2Ricevere e inviare criptoasset da e verso altri wallet
3Convertire criptoasset in altri criptoasset

Trasferire i criptoasset dal conto eToro al Wallet eToro Money

Per svolgere questa azione è necessario che le posizioni sui criptoasset abbiano determinate caratteristiche:

  • essere in long
  • non essere a leva
  • supportare criptovalute reali, quindi non CFD
  • non essere transazioni a margine
  • essere criptovalute inserite nell’elenco della pagina commissioni alla voce Commissioni di trasferimento delle criptovalute di eToro

Inoltre, l’importo investito della posizione che desideri trasferire non deve superare l’importo totale dei depositi ammissibili eseguiti. Per fare un esempio: se hai eseguito due depositi rispettivamente di 200$ e 1000$ e hai aperto una posizione in un criptoasset di 1200$ che poi è scesa di valore a 800$, allora puoi trasferire la posizione perché il valore attuale è inferiore all’importo depositato. 

I trasferimenti di criptoasset del valore di un qualsiasi deposito effettuato tramite bonifico bancario, Neteller, Skrill, Rapid Transfer o Local Online Banking possono avvenire in qualsiasi momento e impiegano all’incirca un giorno per venire elaborati da eToro. I trasferimenti del valore di eventuali depositi effettuati tramite carta di credito, PayPal o Klarna/Sofort invece, necessitano che siano trascorsi alcuni giorni dal primo deposito. Quest’ultimo dipende dal livello eToro club dell’utente. 

Il trasferimento di criptoasset da eToro a eToro Wallet è disponibile per tutti gli utenti dei Paesi idonei. L’elenco aggiornato dei paesi idonei è disponibile nella sezione cripto della pagina commissioni alla voce Commissioni di trasferimento delle criptovalute.

Per eseguire il trasferimento bisogna visualizzare la finestra Modifica Transazione nel Portafoglio. Alla voce investito gli utenti che ne hanno i requisiti hanno un’opzione per il trasferimento.

NB. Non è possibile trasferire le proprie crypto-attività dal wallet eToro Money al proprio account eToro, i trasferimenti sono esclusivamente unidirezionali: da eToro al Crypto Wallet eToro Money.

etoro wallet

Ricevere e inviare criptoasset da e verso altri wallet

Per inviare criptovalute dal proprio Wallet eToro Money a un altro portafoglio digitale esterno è necessario eseguire una serie di passaggi:

  • Accedere all’account del proprio wallet tramite un dispositivo mobile
  • Andare nella scheda saldo e toccare il tipo di criptovaluta che si vuole inviare
  • Cliccare su invia, selezionando l’importo da inviare e inserendo l’indirizzo pubblico del destinatario (è possibile anche utilizzare il QR code)
  • Una volta inviato, un SMS con un codice di sicurezza verrà mandato al proprio numero di telefono, è necessario inserire il codice e premere verifica.

Una volta eseguiti questi passaggi la richiesta di invio viene ricevuta. Si può controllare lo stato della propria richiesta di invio andando su Transazioni. 

Al contrario, per ricevere criptovalute da un altro portafoglio digitale al proprio eToro wallet, bisognerà:

  • Accedere ugualmente al proprio account eToro Wallet tramite dispositivo mobile
  • Andare su saldo e selezionare la criptovaluta che si desidera ricevere
  • Selezionare ricevi. 

Una volta fatto, potrai visualizzare il tuo indirizzo pubblico (la validità dell’indirizzo può essere verificata online cercandolo nell’explorer blockchain pertinente) che dovrai condividere con il mittente. Potrai copiarlo cliccando su copia.

Per conoscere il prezzo delle commissioni sull’invio e sulla ricezione di criptovalute da e verso altri portafogli digitali esterni è necessario andare sulla pagina Commissioni wallet alla voce Send/Receive transaction fees (Commissioni invio/ricezione transazione).

 

Convertire criptoasset in altri criptoasset

Per convertire criptoasset in altri criptoasset è sempre necessario accedere al proprio Wallet attraverso un dispositivo mobile. Una volta fatto, bisogna seguire alcuni passaggi: 

  • Andare nella zona Saldo e scegliere la criptovaluta che si desidera convertire
  • Cliccare su Converti, selezionando l’importo e la criptovaluta che si desidera ricevere
  • Completare l’operazione cliccando nuovamente su Converti.

Le criptovalute convertibili sono solo le criptovalute supportate dall’eToro Wallet.  

Anche la conversione è soggetta a delle commissioni, per conoscerle si può visitare la pagina Commissioni Wallet alla voce Crypto-to-Crypto conversion fees (Commissioni conversione da Crypto a Crypto).

Oltre a risiedere in un Paese idoneo, per poter utilizzare il Wallet eToro Money è necessario aver verificato completamente il proprio account di trading eToro compreso aver verificato il proprio numero di telefono. 

eToro Wallet è protetto con multi-firma e con apprendimento automatico di comportamento analitico.

 

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Cosa sono i futures?

Marzo 11, 2021

I futures (o future contracts) sono degli strumenti derivati, basati su contratti a termine standardizzati per essere facilmente negoziati nelle borse. Stabiliscono l’impegno a un acquisto futuro a un prezzo prefissato.

futures

Cosa sono i contratti a termine?

Un contratto a termine è un particolare contratto stipulato tra due contraenti che può avere come oggetto merci o attività finanziarie. Stabilisce l’impegno, da parte dell’acquirente, ad acquistare l’oggetto del contratto in una determinata data futura a un determinato prezzo prefissato.

Questo viene fatto per evitare il rischio di un’eventuale volatilità del prezzo di mercato della merce o dell’attività finanziaria sottostante. 

I futures, essendo contratti a termine standardizzati negoziati nelle borse, consentono di semplificare questa procedura facendo evitare ai contraenti di doversi accordare fra di loro e di potersi rivolgere ai mercati specializzati in cui vengono negoziati i futures.

Come anticipato in precedenza, possono impegnare l’acquisto sia di attività reali, come le commodities (oro, petrolio, metalli, grano o altri beni simili), sia di attività finanziarie (financial futures), ma anche di coppie di valute (currency futures) o di indici borsistici.

L’acquisto di un contratto future corrisponde a un’aspettativa di rialzo del prezzo dell’attività sottostante, mentre la vendita corrisponde a un’aspettativa di ribasso dello stesso. 

I contratti futures sono, come già detto, standardizzati, ogni elemento del contratto è definito e i contraenti non possono modificarlo.

Come vengono utilizzati?

I futures nacquero come strumenti di copertura (hedging). Essi possono essere utilizzati per coprire una determinata posizione su un bene, come ad esempio una materia prima. Questi strumenti possono essere utilizzati da banche, fondi di investimento, ma anche aziende, interessate a coprire le materie prime con le quali lavorano. Un’azienda petrolifera che ha acquistato un certo numero di barili di petrolio, ad esempio, potrebbe vendere dei contratti futures sul petrolio, in modo da tutelarsi da eventuali ribassi del prezzo del bene.

Anche se nascono a fini di copertura però, oramai sono largamente utilizzati per scopi speculativi. Essi permettono di speculare su materie prime, valute, ma anche su altri strumenti finanziari come gli indici azionari. Inoltre, permettono l’utilizzo della leva finanziaria e sono negoziati su mercati altamente liquidi.  

Come si estingue un contratto future?

Un contratto future può estinguersi in due modi:

  • il primo è l’adempimento del contratto, cioè con la consegna della merce e il pagamento al prezzo prefissato;
  • il secondo è la liquidazione prima della scadenza, cioè stipulando un contratto di segno opposto a quello da cancellare (di vendita se il contratto da cancellare è di acquisto e viceversa).

Nella maggioranza dei casi infatti, i contratti futures sulle commodities sono speculativi e si chiudono prima della scadenza proprio con un contratto di segno opposto e ,spesso, vengono effettuati in tempi brevissimi. Solo meno del 2% delle commodities negoziate sulle borse vengono effettivamente consegnate. 

Chi interviene nel mercato dei futures?

Le transazioni dei contratti futures vengono mediate da degli organismi chiamati Clearing Houses (Stanze di Compensazione). Queste assicurano la solvibilità dei contraenti, eliminando il rischio di controparte e consentendo la chiusura anticipata delle posizioni attraverso i già citati contratti di segno opposto, aumentando così la liquidità degli scambi. Le Clearing Houses utilizzano il sistema Mark-to-Market. Quest’ultimo consiste nel calcolare giornalmente, in funzione dei prezzi correnti di mercato, il profitto e la perdita sul contratto future che poi verranno compensati dalle Clearing Houses stesse.

La Cassa di Compensazione e Garanzia svolge il ruolo di Clearing House nei mercati derivati italiani regolamentati (IDEM). Essa è l’unica garante in Italia del buon esito dei contratti futures.

Come funzionano i currency futures?

I currency futures sono contratti che obbligano a scambiare una determinata valuta con un’altra in una determinata data futura, ma al tasso di cambio fissato alla data di contrattazione. Proprio come i futures sulle commodities, possono essere usati per coprirsi (hedging) dai rischi legati alle fluttuazioni dei tassi di cambio oppure per la speculazione. 

I futures sugli indici azionari sono importanti? Tenerli d’occhio può rivelarsi utile per conoscere l’opinione generale degli operatori sui mercati (il cosiddetto sentiment di mercato).

I futures sono strumenti che vengono utilizzati da molti broker, ad esempio Interactive Brokers attraverso Mexem dà l’opportunità di investire in futures.

Attenzione, alcuni broker che sembrano offrire futures, come il conto Plus500, in realtà offrono CFD su Futures. La differenza principale sta nel modo in cui sono addebbitati interessi sui CFD (costro non detraibile ai fini fiscali), risultanto molto meno efficiente dal punto fiscale.

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Differenza tra speculazione e investimento

Marzo 11, 2021

La differenza tra speculazione e investimento può essere certamente riassunta dalla storica frase dell’economista Benjamin Graham, padre del value investing:

<<Un’operazione di investimento è quella che, attraverso un’analisi approfondita, promette la sicurezza del capitale e un rendimento adeguato. Tutte le operazioni che non soddisfano tali requisiti sono speculative>>.

Per Graham infatti, e possiamo dire in generale per chi utilizza l’approccio del value investing, l’investitore, proprietario di azioni, deve sempre vedersi come comproprietario delle società delle quali detiene le azioniGuardando soprattutto al valore intrinseco della società stessa, analizzando il suo fatturato, i suoi rapporti aziendali, la concorrenza e ad altri fattori chiave, senza focalizzarsi troppo sulle fluttuazioni dei prezzi delle azioni nel breve periodo.

 

Il tempo

L’ultima considerazione ci porta alla prima grande differenza tra speculazione e investimento, ovvero il fattore tempo. Solitamente, quando si investe si ha sempre un’ottica di lungo periodo, conservando determinati asset in portafoglio per lungo tempo, a volte anche per tutta la vita. L’investimento si basa sul principio, quindi, che le persone rinunciano a un consumo della loro ricchezza oggi”, per poter aver un guadagno domani”. Lo speculatore invece, lo fa nella speranza di avere un guadagno proprio dalle fluttuazioni di prezzo di un’attività finanziaria nel breve periodo (che può essere sei mesi, un anno, ma spesso anche un giorno o qualche ora, come nel trading intraday).

Differenza tra speculazione e investimento 1

Il rischio

Un’altra grande differenza la troviamo nell’approccio al rischio e, come già accennato, con le fluttuazioni di mercato. L’investitore, attraverso un portafoglio ben diversificato, mitiga il rischio e fa in modo che le fluttuazioni di breve periodo non intacchino la sua strategia di lungo periodo adottata prima di investire. Speculare invece etimologicamente significa “vedere lontano” o “vendere prima”, cioè anticipare gli eventi futuri. Chi specula vuole conseguire guadagni in un periodo di tempo ristretto attraverso il market timing, cioè il momento giusto per entrare o uscire dal mercato o da un singolo titolo. Lo speculatore cerca di prevedere il prezzo del mercato o di un singolo titolo nel breve periodo, e di conseguenza di avere un guadagno sulla differenza di prezzo tra l’acquisto e la vendita (o viceversa), spesso utilizzando strumenti come la vendita allo scoperto o la leva finanziaria. Tutte queste caratteristiche si riflettono sul rischio della speculazione rendendolo di norma più elevato rispetto a quello dell’investimento, anche perché gli speculatori generalmente operano su singoli titoli, senza una particolare diversificazione del portafoglio.

Differenza tra speculazione e investimento 2

La speculazione è sempre negativa? 

Non bisogna quindi confondere la speculazione con l’investimento, come spesso avviene soprattutto da chi è entrato da poco nei mercati finanziari. Bisogna poi sottolineare che la speculazione non è qualcosa di negativo di per sé. La speculazione, anche giornaliera, dei titoli finanziari dà liquidità ai mercati, consentendo agli operatori di poter sempre vendere o comprare i titoli. Generalmente anche a chi investe è consigliato di allocare una piccola percentuale del proprio portafoglio nella speculazione di singoli titoli, o comunque in investimenti poco diversificati e con un’ottica più di breve periodo rispetto al resto del portafoglio. Questo tenendo presente che bisogna sempre valutare la propria propensione al rischio. 

Cos’è la propensione al rischio?

La propensione al rischio è la capacità di sopportare il rischio di un’operazione. E’ composta dalla capacità di rischio e dalla tolleranza al rischio. 

La prima è la capacità dell’investitore di far fronte alle perdite in termini patrimoniali: chi opera nei mercati finanziari e ha un’alta capacità di rischio può fronteggiare anche alte perdite, senza che ne risenta grandemente il suo stile di vita o in generale il suo patrimonio. La seconda invece, non è qualcosa di quantificabile in modo oggettivo, poiché si tratta della capacità psicologica di saper gestire le perdite a livello emotivo. 

Capacità di rischio e tolleranza al rischio non vanno quindi confuse. Un investitore può avere un’alta capacità di rischio e una bassa tolleranza al rischio e viceversa. Conoscerle entrambe è fondamentale sia per investire che per speculare.

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Cosa sono i CFD?

Marzo 1, 2021

Che cos’è un CFD?

I CFD (acronimo di Contracts For Difference, cioè contratti per differenza) sono degli strumenti finanziari derivati, il cui prezzo deriva dal valore di altre tipologie di strumenti, che possono essere azioni, valute, metalli preziosi o altro, detti sottostanti.

Sono scommesse sull’andamento di un’attività finanziaria. Essi copiano l’andamento dei sottostanti e pertanto, vengono utilizzati da venditori e acquirenti per scambiare denaro, in alternativa allo scambio fisico delle attività finanziarie sottostanti stesse.  In questo modo, questi contratti permettono di fare trading su azioni, forex, indici e materie prime senza bisogno di dover realmente comprare o vendere le attività stesse, o investire il capitale necessario per l’acquisto del sottostante.
Acquistare un CFD non comporta l’esborso di denaro, ma è un contratto che impegna l’acquirente a pagare o a riscuotere alla scadenza del contratto stesso, un differenziale attivo o passivo legato al valore del sottostante.

Come si considerano a livello fiscale?

Per comodità i CFD  hanno un prezzo quotato pari al valore del sottostante, ma il valore di mercato o valore patrimoniale del contratto è inizialmente zero, perché il contratto prevede un payout del differenziale ovvero: [Prezzo del sottostante alla chiusura – Prezzo del sottostante all’apertura].

Secondo la European Securities and Markets Authority un CFD:

“è un accordo tra acquirente e venditore finalizzato a scambiare la differenza tra il valore attuale di un determinato bene e il valore del bene al momento della conclusione del contratto”.
(Cfr European Securities and Markets Authority )

Per “acquistare” (o meglio, aprire, dato che non c’è una uscita finanziaria) una posizione CFD: è necessario avere sul conto una somma a titolo di garanzia (il margine), che potrebbe essere tra il 10% e il 20% del valore del sottostante .

Come riporta Borsa Italiana:

“con l’acquisto del CFD inoltre non si ottiene la proprietà del sottostante ma si crea una posizione sintetica che replica l’andamento del sottostante stesso che può essere rappresentato da azioni, indici, valute e commodities“.
(Cfr: Borsa Italiana, CFD: Contract for Difference)


Esempio:

Deposito: 1.000 EUR 

Con questo deposito si può aprire una posizione CFD su una azione XYZ che replica l'andamento di 1 titolo del prezzo di EUR 5.000 ciascuno.
A questo punto il valore del conto è sempre EUR 1.000 (EUR 1.000 del deposito e EUR zero il valore del CFD). 

Dopo 20 giorni, il titolo XYZ è salito del 10%. Il sottostante del CFD di XYZ vale quindi EUR 1.100, 
e il valore patrimoniale del conto è salito a EUR 1.500 (EUR 1.000 del deposito e EUR 500 il valore teorico del CFD).
In effetti se il cliente chiudesse il contratto riceverebbe EUR 500.

RENDIMENTO = [PREZZO SOTTOSTANTE ALLA CHIUSURA - PREZZO SOTTOSTANTE ALL'APERTURA]

RENDIMENTO = [5.500 - 5.000] = 500 EUR

Come si compila il quadro RW?

Al fine di semplificare gli adempimenti dei contribuenti, a partire dal 2013, la Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 38/2013 precisa che sarà sufficiente compilare un unico quadro della dichiarazione dei redditi per assolvere sia gli obblighi di monitoraggio sia di liquidazione dell’imposta IVAFE.

VALORIZZAZIONE DEGLI INVESTIMENTI E DELLE ATTIVITA’ DI NATURA FINANZIARIA
…Per l’individuazione del valore dei prodotti finanziari devono essere adottati gli stessi criteri validi ai fini dell’IVAFE. pertanto, il valore è pari al valore di quotazione rilevato al 31 dicembre o al termine del periodo di detenzione. per i titoli non negoziati in mercati regolamentati e, comunque, nei casi in cui i prodotti finanziari quotate siano state escluse dalla negoziazione si deve far riferimento al valore nominale o, in mancanza, al valore di rimborso, anche se rideterminato ufficialmente…”
(Cfr -Istruzioni per la compilazione Redditi PF 2022 – Fasciolo 2 – pag.46)

Qual’è il valore nominale di un CFD?

Partiamo dalla definizione del valore nominale. Il valore nominale, o valore facciale, face value:

Cosa sono i CFD? 3

il valore nominale, o facciale, è indicato sul titolo stesso o nei documenti di emissione

 

Borsa Italiana definisce così il valore nominale:

“Per le azioni è la frazione di capitale sociale rappresentata da un’azione. Per le obbligazioni è l’importo su cui si calcolano gli interessi.
Il valore nominale rimane invariato nel tempo e non è influenzato dalla situazione patrimoniale dell’emittente.
Nel caso delle azioni può essere modificato solo mediante una delibera di modifica dell’atto costitutivo con conseguente frazionamento o raggruppamento di azioni.
Il valore nominale non coincide necessariamente né con il valore di emissione, né con il valore di mercato del titolo.”

(Cfr –valore nominale, BorsaItaliana).

 

Borsa Italiana definisce il valore nominale per azioni e obbligazioni, ma non per contratti derivati. E’ però utile leggere che il valore nominale rimane invariato nel tempo: non può quindi essere il valore di mercato.

Se il valore nominale dell’azione è quello facciale, rappresentato dal capitale sociale diviso per il numero di azioni, quale potrà essere il valore nominale del CFD sull’azione? Il valore nominale del CFD potrebbe assumere lo stesso valore nominale del suo sottostante? Questa ipotesi riscontra un problema nel caso di operazioni short (vendita allo scoperto), quando l’investitore scommette al ribasso. In questo caso, seguendo la logica del valore ereditato dall’azione, il CFD dovrebbe assumere un valore nominale negativo!
E se il CFD, per le sue caratteristiche (assenza di flussi di cassa iniziali), non avesse un valore nominale?

L’Organismo Italiano di Contabilità chiarisce la definizione per i derivati:

“Uno strumento finanziario derivato presenta solitamente un valore nominale (un importo in valuta, un numero di azioni, un numero di unità di peso o di volume o altre unità specificate nel contratto).
L’interazione del valore nominale e della variabile sottostante concorre a determinare l’ammontare del regolamento dello strumento finanziario derivato. Alternativamente, uno strumento finanziario derivato potrebbe richiedere un pagamento fisso o il pagamento di un importo che può variare (ma non proporzionalmente alla variazione dello strumento sottostante) come risultato di un evento futuro che non è collegato ad un importo nominale. È anche possibile il caso di strumenti finanziari derivati che non abbiano né il valore nominale né la previsione di pagamento. È l’esempio di uno strumento derivato finanziario in cui le parti concordano di fissare il tasso di cambio di una valuta rispetto ad un’altra e in cui l’ammontare di valuta da convertire è legato ai volumi di vendita della società. In questo caso sono presenti due variabili sottostanti una finanziaria (tasso di cambio) e una non finanziaria (volume delle vendite). “

(Cfr –Organismo Italiano di Contabilità: Principi Contabili. Strumenti finanziari derivati. Pag.32 Appendice A, A.2.).

 

Il valore nominale per i derivati è quindi la parte non variabile (“un numero di azioni, un numero di unità“), che moltiplicato per la variabile sottostante concorre a determinare l’ammontare del regolamento.
L’OIC approfondisce, esplicitando che per alcuni derivati non ci è nessun valore nominale:  “È anche possibile il caso di strumenti finanziari derivati che non abbiano né il valore nominale né la previsione di pagamento“. L’esempio fatto per un currency swap è analogo al nostro contratto CFD in quanto non c’è nessun pagamento iniziale e il pagamento finale sarà il risultato della differenza tra due prezzi.

 

Nei contratti CFD il valore teorico è determinato dalla formula [NUMERO DI CONTRATTI x (PREZZO SOTTOSTANTE ALLA CHIUSURA – PREZZO SOTTOSTANTE ALL’APERTURA)].
Abbiamo definito che all’apertura del contratto il valore nominale è sempre zero, e alla chiusura del contratto il valore teorico, o economico è uguale al differenziale di prezzo realizzato dall’investitore (guadagno o perdita).

Essendoci un regolamento in contanti alla scadenza del contratto CFD, possiamo quindi utilizzare la giacenza della liquidità del conto per determinare gli importi da inserire in quadro RW.

Dall’esempio sopra riportato si inserisce come valore iniziale il primo deposito in EURO pari a 1.000 (colonna 7) e 1.500 come valore finale (cash 1000 + plusvalenza 500) – colonna 8.

Cosa sono i CFD? 4

cfd

Come vengono usati i CFD?

Lo scambio di denaro avviene sulla base della variazione di prezzo dell’attività sottostante, nel lasso di tempo che va dall’apertura della posizione alla sua chiusura. La correlazione tra il prezzo del sottostante e quello del derivato può essere sia positiva che negativa in base a ciò che viene prestabilito. Generalmente, quando il prezzo del sottostante aumenta, aumenta anche quello del derivato e la parte acquirente realizza un guadagno e il venditore una perdita, viceversa quando il prezzo del sottostante diminuisce, diminuisce anche quello del derivato e il venditore realizza un guadagno e l’acquirente una perdita. 

I CFD possono essere usati insieme alla leva finanziaria, moltiplicando così la variazione e di conseguenza, i profitti o le perdite. Inoltre, possono essere utilizzati sia in posizioni long, traendo vantaggio dal rialzo del sottostante, sia in posizioni short, traendo vantaggio dal ribasso del sottostante, e si possono accompagnare anche a una strategia di stop loss o take profit.

Quali sono i costi dei CFD?

I CFD presentano una struttura e dei costi diversi rispetto agli altri strumenti finanziari: sono quotidiani e applicati di solito a un tasso d’interesse precedentemente accordato. Non ci sono contratti standard per i CFD e ogni società può determinare i suoi anche se tutti tendono ad avere alcuni punti in comune. I contratti per differenza sono prodotti over the counter, ovvero scambiati su mercati non regolamentati, in cui la negoziazione si svolge al di fuori dei circuiti borsistici ufficiali. Solitamente sono gestiti da broker o intermediari finanziari conosciuti come gestori di CFD. 

Chi investe in CFD deve rispettare un certo tasso di margine iniziale. Questo permette di ottenere un’esposizione totale sui mercati senza aver bisogno di investire tutto il capitale che servirebbe normalmente, ma solo una frazione di esso. Questo può amplificare sia i profitti sia le perdite. In aggiunta, nelle posizioni caratterizzate da leva finanziaria, i casi di ribasso possono esporre il compratore a una richiesta di integrazione (margin call), ovvero una misura utilizzata per evitare che il conto di trading vada in rosso, che può comportare la chiusura di una o più posizioni sul conto nel caso in cui siano totalmente in perdita. Oltre al margine iniziale, il trader deve sottostare anche al margine variabile che rappresenta un costo applicato in base ai prezzi di mercato, quando l’andamento si muove in maniera contraria agli interessi del trader, ma viceversa un guadagno, quando l’andamento si muove in maniera analoga alle sue previsioni.

I CFD sono strumenti speculativi?

In conclusione, i CFD sono sicuramente uno strumento più speculativo che d’investimento, spesso usati da investitori alle prime armi, anche se in realtà sarebbe meglio fossero utilizzati più dai professionisti che dai principianti, essendo strumenti altamente complessi, per via della struttura dei contratti, e a elevata rischiosità. Bisogna sempre tenere a mente, quando si investe in CFD, che non si possiede in realtà lo strumento, azione o altro che sia, sottostante. Inoltre, sono sicuramente più opportuni nel breve periodo rispetto al lungo periodo, visto anche che spesso sono associati ad ulteriori costi quando vengono mantenuti per più di un giorno.


Ecco alcuni Broker che offrono la possibilità di tradare i CFD:

Etoro
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Activtrades
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Fp markets
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Key To Markets
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Naga Markets
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XTB

Centro Studi Fiscali Tasse Trading

Aggiornato il 24 ottobre 2023

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Cos’è lo stop loss?

Febbraio 25, 2021

Lo stop loss (in italiano stop alla perdita) è una strategia di gestione del rischio che consente, nel caso in cui l’andamento dei mercati andasse in una direzione contraria alle nostre aspettative, di chiudere la nostra posizione e limitare le perdite.

stop loss

Come si esegue?

Per eseguire lo stop loss, il trader può agire in due direzioni: quella manuale, cioè seguendo lui stesso costantemente l’andamento di mercato e avviando la compravendita non appena il mercato raggiunge un certo prezzo, oppure quella automatica, cioè avvisando anticipatamente il broker di chiudere in automatico la posizione quando il mercato raggiunge un certo prezzo prefissato.

Il prezzo deve comunque essere deciso in anticipo, in questo modo il trader decide prima di operare la quantità massima di capitale che è disposto a mettere a rischio in una singola operazione. 

Può essere utilizzato sia in posizioni long (decidendo di chiudere l’operazione vendendo a un determinato prezzo prefissato), sia in posizioni short (decidendo di chiudere l’operazione comprando a un determinato prezzo prefissato).

È difficile attuarlo?

Da un punto di vista psicologico, è spesso di difficile attuazione. Infatti, molte volte si è tentati di non uscire dal mercato nonostante le perdite. Questo perché uscire dal mercato, e di conseguenza accettare le perdite, viene vista come una “sconfitta” da parte dell’operatore, che spera invece che l’andamento a lui sfavorevole sia solo temporaneo. 

Utilizzare lo stop loss, quindi, può rivelarsi molto utile per limitare i rischi e fare in modo che il danno, generato dalle perdite, non diventi irrecuperabile. Chiudere in perdita infatti, può rivelarsi favorevole per l’investitore, non solo come si è detto per limitare il danno, ma anche per generare delle minusvalenze che potranno essere utilizzate in futuro per compensare la tassazione di eventuali plusvalenze. È anche vero, però, che può rivelarsi controproducente quando, nel lungo periodo, l’andamento del mercato ritorna favorevole per l’operatore che ormai, però, è uscito dal mercato proprio a causa dello stop loss. 

I mercati salgono e scendono, e poiché nessuno può prevedere con certezza il futuro, non si può sapere con altrettanta certezza se un giorno l’operatore che utilizza lo stop loss potrebbe recuperare le sue perdite o addirittura realizzare dei guadagni. Per questo, è una tecnica più utile nel breve periodo (soprattutto nel trading intraday) che nel lungo periodo dove invece è più conveniente rimanere nel mercato che tende a crescere (soprattutto se investiamo in maniera diversificata e in strumenti come ETF). 

Che cos’è il trailing stop loss?

La strategia viene di solito utilizzata attraverso quello che viene definito trailing stop loss.

I trailing stop loss sono simili ai tradizionali ordini stop loss, ma anziché chiudere la posizione a un determinato prezzo specifico, la chiude al di sotto di una specifica distanza percentuale rispetto al prezzo massimo (o minimo).

Esempio

Un trailing stop loss al 5% vuol dire che la tua posizione verrà mantenuta sul mercato finché questo non perde il 5% dall’ultimo prezzo massimo (o minimo) raggiunto. Perciò, se comprassi un’azione a 100 euro con un trailing stop loss al 5%, imporresti la regola di vendere se il prezzo scendesse sotto i 95 euro, ovvero se perdesse il 5% del valore. Operando in short, al contrario, se vendessi un’azione a 100 euro con un trailing stop loss al 5%, imporresti la regola di comprare se il prezzo salisse oltre i 105 euro, ovvero se guadagnasse il 5% del valore.

Tuttavia, se il prezzo dell’azione sale, nelle posizioni long, o scende, nelle posizioni short, lo stop loss cambia (sale o scende con esso). Quindi, se il prezzo dell’azione salisse a 120 euro, in una posizione long, allora il prezzo dello stop loss diverrebbe 114 euro, mentre in una posizione short, se il prezzo scendesse a 90 euro, allora il prezzo dello stop loss diverrebbe 94,50 euro. Questo appunto perché il trailing stop loss non segue un determinato prezzo prestabilito, ma una determinata percentuale rispetto al prezzo massimo (o minimo). Così facendo la perdita non potrà mai raggiungere un valore più alto rispetto al valore percentuale stabilito e il rischio rimarrà calcolato. Grazie a questa strategia, l’operatore sa in anticipo quanto sta rischiando.

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Fiscalità di eToro

Febbraio 12, 2021

Come funziona la fiscalità di un conto eToro?

eToro

Come funziona la tassazione di un conto trading?

Un conto trading estero come eToro deve sempre essere inserito nel Modello Redditi Persone Fisiche.

Quali sono le imposte che derivano da un conto trading?

    • Imposta del 26% per azioni, opzioni, futures, cfd, forex e valuta estera
    • Imposta del 26% per dividendi, interessi, cedole e etf armonizzati
    • Imposta dal 23% al 43% per i profitti da etf non armonizzati. Seguono lo scaglione di reddito di appartenenza che sotto €15.000 è del 23%.
    • Imposta del 0.2% ovvero l’imposta IVAFE

 

Come funziona la tassazione degli ETF?

Gli ETF devono sempre essere valutati singolarmente ad ogni chiusura di trade.

Le minusvalenze da ETF vanno dichiarate come redditi diversi e possono compensare altri redditi diversi quali le azioni, opzioni e futures.

Le plusvalenze da ETF andranno dichiarate come redditi di capitale (ETF armonizzati) o come redditi ordinari (ETF non armonizzati). Gli ETF non armonizzati vanno a tassazione ordinaria e vengono tassati in base allo scaglione di reddito di appartenenza (dal 23% al 43%).

Quali possono essere i redditi derivanti da un conto trading?

  • REDDITI DIVERSI: è sempre obbligatorio dichiarare le plusvalenze su azioni, opzioni, futures, cfd, forex e valute.
  • REDDITI DI CAPITALE: bisogna dichiarare anche i redditi percepiti da dividendi, ETF armonizzati, cedole e interessi che rientrano nei redditi di capitale
  • REDDITI ORDINARI: vale solo per i profitti da ETF non armonizzati, che vengono tassati in base allo scaglione di reddito di appartenenza

E’ conveniente dichiarare un conto in perdita?

Dichiarare le minusvalenze non è obbligatorio ma è preferibile farlo per non perdere la possibilità di compensarle con le plusvalenze per i 4 anni successivi. Solo inserendo le minusvalenze nel Modello Redditi PF si possono poi utilizzare nei 4 anni successivi.

Si deve dichiarare un conto estero non movimentato?

Se il saldo è diverso da zero (anche per un solo giorno) deve essere inserito in dichiarazione tramite il quadro RW. E’ sempre obbligatorio per i conti esteri. Si deve indicare in dichiarazione dei redditi, nel quadro RW, il possesso del conto estero, ai fini del monitoraggio fiscale e del pagamento dell’imposta IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie Estere, pari allo 0.2%)

DICHIARAZIONE CRIPTOVALUTE

ATTENZIONE

A PARTIRE DAL 01.01.23 (REDDITI 2022) è CAMBIATA LA NORMATIVA FISCALE PER I CONTI CRIPTOVALUTE.

QUI SI RIPORTANO LE REGOLE RELATIVE ALLA TASSAZIONE DI CRIPTOVALUTE DEI REDDITI 2021 E PRECEDENTI.

PER I REDDITI 2023 SI RIPORTANO QUI LE NUOVE REGOLE (link)

Come funziona la dichiarazione delle criptovalute?

L’agenzia Entrate ha classificato le valute virtuali, ovvero le criptovalute al pari delle valute tradizionali: pertanto, se si detiene una giacenza in valuta al di sotto della soglia di €51645.69 per meno di 7 giorni lavorativi consecutivi non si devono pagare imposte sulla cessione di criptovalute.

Come si effettua il calcolo della giacenza in valuta?

Il calcolo per verificare se si è superata questa soglia non è immediato. In primo luogo il controvalore in euro delle monete virtuali deve essere calcolato sulla base del cambio richiesto dalla normativa (quello del 1° gennaio dell’anno di riferimento) e in secondo luogo è opportuno sommare la giacenza di tutti i conti depositi e conti correnti complessivamente intrattenuti dal contribuente.

Cosa cambia a livello fiscale se si supera o meno questo limite?

Il superamento della soglia di €51645.49 di giacenza in valuta presuppone l’obbligo di inserire in dichiarazione dei redditi la plusvalenza valutaria e di conseguenza si pagherà l’imposta del 26%. Se si supera il limite ma si detiene una minusvalenza si potrà comunque inserirla in dichiarazione per poterla utilizzare in compensazione di plusvalenze per i 4 anni successivi. Le criptovalute rientrano nei redditi diversi e sono soggette a imposta sostitutiva del 26%.

COME FARE LA DICHIARAZIONE DEI REDDITI

Posso dare lo statement di eToro al mio CAF o al Commercialista?

Il P&L rilasciato da eToro è comprensivo di tutti gli strumenti finanziari ma la normativa fiscale prevede una suddivisione degli stessi poiché vanno inseriti in quadri diversi e con aliquote diverse. Oltretutto il conto eToro è in USD ed è necessario utilizzare il cambio della Banca d’Italia su ogni operazione. Bisogna elaborare tutti i trade, i cambi-valuta, i pagamenti di interessi, secondo la normativa fiscale Italiana.

Spesso i CAF e i Commercialisti tradizionali non conoscono la normativa fiscale dei conti trading e non hanno gli strumenti per fare i calcoli in maniera agevole.

Se si effettua il 730 come si deve procedere?

Si può continuare a effettuare il 730 e, a parte, si può presentare un’integrativa con i redditi derivanti dal trading e il Modello Redditi PF. Non è possibile inserire nel 730 i redditi da trading: non esiste un modello 730 precompilato che può comprendere anche l’operatività del conto eToro.

Se non si detengono redditi o se si hanno altri redditi si deve comunque presentare la dichiarazione tramite il Modello Redditi PF.

Se si è a carico di familiari chi deve presentare la dichiarazione dei redditi?

La dichiarazione dei redditi deve presentarla l’effettivo titolare del conto, anche se è a carico o se non possiede altri redditi.

I redditi da trading si sommano agli altri miei redditi?

No, i redditi da trading vanno sempre ad imposta sostitutiva. Solo le plusvalenze da ETF non armonizzati vanno a tassazione ordinaria e si sommano agli altri redditi (lavoratore dipendente, autonomo).

SCADENZE FISCALI

Quali sono le scadenze fiscali per il pagamento delle imposte?

La prima scadenza per il pagamento delle imposte è il 30/06.

La seconda scadenza per il pagamento delle imposte è il 31/07 con una maggiorazione dello 0.40%.

La scadenza per l’invio della dichiarazione dei redditi è il 30/11.

Novità per il Modello Redditi 2024 (anno fiscale 2023)

30 settembre: invio dichiarazione dei redditi

Per il Modello Redditi 2024, riferito all‘anno fiscale 2023, è stata introdotta una novità in quanto l’invio della dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate deve essere fatta entro il 30 settembre.

 

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