Nel 2025, l’Agenzia delle Entrate invierà tre milioni di lettere di compliance per incentivare la regolarizzazione fiscale senza sanzioni elevate. Queste comunicazioni sono rivolte a chi potrebbe aver omesso di dichiarare redditi da trading o attività finanziarie estere. I destinatari potranno presentare una dichiarazione integrativa per correggere gli errori e usufruire del ravvedimento operoso, riducendo le sanzioni. Il monitoraggio si concentrerà su broker diffusi come eToro e exchange crypto come Binance e Coinbase. È possibile verificare la propria posizione sul Cassetto Fiscale dell’Agenzia. Affidarsi a professionisti può agevolare il processo e garantire la conformità fiscale.
L’Agenzia delle Entrate può monitorare le criptovalute?
Nel 2024, l’Agenzia delle Entrate può monitorare le criptovalute come Bitcoin, Ethereum e Solana grazie alla trasparenza della blockchain e ai dati forniti dagli exchange centralizzati. Secondo la C.M. n.30/E/2023, i contribuenti devono dichiarare tutti i portafogli digitali nel quadro RW, indipendentemente dalla modalità di conservazione. Gli indirizzi dei wallet possono essere collegati agli utenti attraverso transazioni con exchange, carte di credito o dati raccolti da servizi come MetaMask. La mancata dichiarazione può comportare sanzioni fino al 15% e il raddoppio dei termini di accertamento fiscale. Dichiarare correttamente le criptovalute è essenziale per evitare problemi con il fisco.
Tassazione dei “proventi lordi” su conti trading esteri
Il Fisco italiano sta intensificando i controlli sui conti trading esteri, concentrandosi su chi non ha dichiarato correttamente i propri redditi. L’Agenzia delle Entrate, attraverso lo scambio di informazioni CRS, riceve dati generici dai broker esteri e, in alcuni casi, tassa l’ammontare complessivo dei pagamenti lordi, senza considerare i costi di acquisto degli strumenti finanziari.
📌 Principali criticità:
⚠ Tassazione del 26% sui proventi lordi, senza deduzione dei costi d’acquisto.
⚠ Rischio di tassazione eccessiva per i trader con molte transazioni.
⚠ Possibili lettere di compliance o inviti a comparire dall’Agenzia delle Entrate.
📌 Come evitare problemi fiscali?
✅ Dichiarare correttamente il conto trading nel Modello Redditi.
✅ Rielaborare il conto secondo la normativa italiana, distinguendo correttamente plusvalenze e minusvalenze.
✅ Affidarsi a esperti fiscali, che possano fornire un report dettagliato a supporto della dichiarazione.
💡 Tasse Trading Srl offre un servizio specializzato per aiutarti a dichiarare correttamente il tuo conto trading estero, evitando errori e sanzioni. Contattaci per ricevere assistenza! 🚀
Lista dei Paesi Black List
I paesi in black list, spesso definiti paradisi fiscali, sono giurisdizioni che facilitano l’evasione fiscale e il riciclaggio di denaro grazie a basse aliquote, segretezza bancaria e mancanza di trasparenza. Organizzazioni come l’OCSE e i governi stilano elenchi per monitorare e penalizzare queste giurisdizioni, imponendo tasse aggiuntive e restrizioni finanziarie. In Italia, la normativa sulla black list regola la residenza fiscale dei cittadini all’estero. L’inserimento in una black list influisce su reputazione, investimenti e relazioni commerciali. L’OCSE promuove il Common Reporting Standard (CRS) per migliorare la trasparenza finanziaria e combattere i paradisi fiscali.
Lettera compliance 2019
L’Agenzia delle Entrate sta inviando lettere di compliance ai contribuenti per segnalare anomalie nella dichiarazione dei redditi 2019, legate a conti trading esteri o redditi finanziari non dichiarati nel quadro RW. Se i dati segnalati non sono corretti, è possibile fornire chiarimenti tramite il portale CIVIS. Se invece la segnalazione è fondata, è necessario procedere con il ravvedimento operoso, presentando una dichiarazione integrativa e versando imposte, interessi e sanzioni ridotte. È consigliabile affidarsi a esperti per regolarizzare la situazione ed evitare controlli futuri.
Redditi di capitale
Il trading online in Italia è soggetto a una tassazione specifica, con i guadagni classificati come redditi di capitale o redditi diversi. La tassazione dei redditi di capitale, che include interessi, dividendi e plusvalenze su ETF armonizzati, è del 26% come imposta sostitutiva. Questi redditi sono considerati passivi, quindi non soggetti a contributi previdenziali, ma devono essere dichiarati annualmente. Gestire la dichiarazione fiscale del trading può risultare complesso, motivo per cui la società Tasse Trading offre servizi di consulenza per semplificare la gestione delle imposte, fornendo assistenza nella compilazione della dichiarazione e report dettagliati sulle attività di trading.
Conto Trading Non Dichiarato
Non dichiarare un conto trading in Italia può comportare sanzioni e multe a causa dell’obbligo di monitoraggio fiscale e pagamento delle imposte sui redditi e IVAFE. Tuttavia, è possibile regolarizzare la propria posizione tramite il ravvedimento operoso. Tasse Trading Srl offre assistenza fiscale ai trader online, fornendo un Modello Redditi Precompilato Trading e consulenza per la gestione fiscale di plusvalenze, minusvalenze, interessi e dividendi. Con il supporto di esperti, è possibile dichiarare correttamente i guadagni, ridurre il carico fiscale e massimizzare i profitti. Per sanare un conto trading non dichiarato, è consigliabile contattare Tasse Trading per una consulenza gratuita e personalizzata.
Fiscalità di eToro
Un conto trading estero come eToro deve essere sempre dichiarato nel Modello Redditi Persone Fisiche.
📌 Principali imposte applicabili:
✔ 26% su azioni, CFD, forex, valute, opzioni e futures.
✔ 26% su dividendi, interessi, cedole ed ETF armonizzati.
✔ 23%-43% su ETF non armonizzati, in base allo scaglione IRPEF.
✔ 0,2% di IVAFE sul valore del conto.
📌 Obblighi dichiarativi:
✔ Quadro RW per conti esteri, anche non movimentati.
✔ Dichiarazione obbligatoria anche in caso di minusvalenza (per compensazione nei 4 anni successivi).
✔ Criptovalute: tassate al 26% sulle plusvalenze se la giacenza supera €51.645,69 per almeno 7 giorni lavorativi consecutivi.
📌 Scadenze fiscali:
✔ 30 giugno → prima scadenza pagamento imposte.
✔ 31 luglio → pagamento con maggiorazione dello 0,40%.
✔ 30 settembre → invio dichiarazione Modello Redditi 2024.
✔ 30 novembre → scadenza dichiarazione dei redditi.
⚠ Attenzione: i CAF e i commercialisti potrebbero non essere specializzati nella fiscalità del trading online. È necessario elaborare tutti i trade con il cambio della Banca d’Italia per il calcolo corretto.
Ravvedimento operoso conti trading
Se hai omesso o ritardato la dichiarazione di un conto trading estero, puoi regolarizzare la tua posizione con il ravvedimento operoso, che prevede il versamento delle imposte dovute con sanzioni ridotte e interessi di mora.
✔ Obblighi fiscali: dichiarare i redditi finanziari (quadri RL, RM, RT) e il possesso del conto estero (quadro RW).
✔ Tipologie di ravvedimento: dal ravvedimento sprint (entro 14 giorni) fino a quello ultra-biennale (oltre 2 anni), con sanzioni crescenti dal 1,4% al 5%.
✔ Sanzioni per omissioni:
Quadro RW non compilato: dal 3% al 15% (fino al 30% per conti in black list).
Redditi esteri non dichiarati: dal 90% al 180% delle imposte dovute.
IVAFE non versata: sanzione simile alla dichiarazione infedele.
Il versamento si effettua con Modello F24, utilizzando i codici tributo specifici per IRPEF, IVAFE e sanzioni.
Anomalie dichiarazione dei redditi 2017
L’Agenzia delle Entrate sta inviando lettere per segnalare anomalie nella dichiarazione dei redditi 2017, in particolare per la mancata compilazione del quadro RW (monitoraggio fiscale) o redditi esteri non dichiarati. Chi non ha dichiarato il proprio conto trading estero può regolarizzare la propria posizione tramite dichiarazione integrativa e ravvedimento operoso, pagando maggiori imposte, interessi e sanzioni ridotte. Se l’anomalia è dovuta a dati errati delle amministrazioni fiscali estere, è possibile fornire chiarimenti e documentazione. Per evitare controlli, è consigliato agire tempestivamente.