Salve.
Sono un giovane di 19 anni che si sta interessando al mondo del trading e degli investimenti da un paio di mesi, non ho ancora cominciato le mie prime esperienze reali con il trading ma voglio prima sciogliere alcuni dubbi di carattere burocratico riguardo all’argomento.
Quando si investe del denaro negli investimenti finanziari e trading c’è un importo minimo sotto la quale non c’è l’obbligo della dichiarazione dei redditi e della tassazione sulle plusvalenze?
Per fare un esempio: se la plusvalenza è inferiore ai 10 euro non scatta la tassazione?
Aspetto una vostra risposta.
Grazie!
– Alessio
Slave,
Detenere un conto trading estero comporta due obblighi fiscali:
1. dichiarare i redditi (ovvero le plusvalenze): imposta 26%
2. dichiarare il conto (solo se all’estero), inserendolo nel quadro RW ai fini del monitoraggio fiscale: imposta IVAFE, 0,2%.
E’ sempre obbligatorio dichiarare un conto trading estero e inserirlo nel Modello Redditi.
– Non vi sono soglie al di sotto delle quali viene meno questo obbligo. La soglia di €5.000 è valida per i conti correnti, ma i conti trading sono conti depositi e non hanno soglie.
– Anche in caso di minusvalenze: per non perdere la possibilità di compensarle con successive plusvalenze per i prossimi 4 anni.
– Anche in assenza di prelievi: se il conto è all’estero deve essere dichiarato compilando il quadro RW e versando l’IVAFE anche se non sono state effettuate operazioni.
– Le imposte si pagano sulle plusvalenze realizzate (che vanno sempre dichiarate) al netto delle minusvalenze.
Il Team di TasseTrading