Conto Trading Non Dichiarato

Marzo 4, 2023

Non dichiarare un conto trading in Italia può comportare sanzioni e multe a causa dell’obbligo di monitoraggio fiscale e pagamento delle imposte sui redditi e IVAFE. Tuttavia, è possibile regolarizzare la propria posizione tramite il ravvedimento operoso. Tasse Trading Srl offre assistenza fiscale ai trader online, fornendo un Modello Redditi Precompilato Trading e consulenza per la gestione fiscale di plusvalenze, minusvalenze, interessi e dividendi. Con il supporto di esperti, è possibile dichiarare correttamente i guadagni, ridurre il carico fiscale e massimizzare i profitti. Per sanare un conto trading non dichiarato, è consigliabile contattare Tasse Trading per una consulenza gratuita e personalizzata.

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Trading & Truffe

Settembre 27, 2022

Le truffe nel trading online sono sempre più diffuse e spesso si basano su promesse di guadagni facili e sicuri. Nel Forex, le frodi includono falsi segnali di trading, piattaforme manipolate e prelievi bloccati. Nel settore delle criptovalute, si utilizzano siti fasulli, e-mail truffa e robot crypto fraudolenti. Per difendersi, è essenziale verificare che il broker sia regolamentato da autorità come CONSOB o FCA. In caso di truffa, dichiarare il conto può aiutare a compensare minusvalenze future. Bisogna sempre diffidare di piattaforme con sedi in paradisi fiscali.

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Redditi diversi

Dicembre 10, 2021

L’articolo 67 del TUIR disciplina i redditi diversi, includendo le plusvalenze da trading su azioni, opzioni, futures, CFD e valuta estera. Gli ETF armonizzati generano redditi di capitale, mentre quelli non armonizzati sono redditi ordinari. Le cedole da certificates sono generalmente redditi di capitale, ma possono rientrare tra i redditi diversi se dipendenti da condizioni specifiche. Anche le plusvalenze da cripto-attività sono considerate redditi diversi se superano i 2.000 euro annui. La tassazione prevede il riporto delle minusvalenze entro quattro anni.

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Redditi di capitale

Dicembre 10, 2021

L’articolo 44 del TUIR disciplina i redditi di capitale, che includono proventi derivanti da dividendi, cedole, interessi su depositi e conti correnti, ETF armonizzati e strumenti finanziari. Anche i proventi da assicurazioni sulla vita, fideiussioni e rendite vitalizie rientrano in questa categoria. L’articolo 45 specifica che i redditi di capitale sono imponibili al lordo, senza possibilità di deduzione. Gli interessi sui mutui e i conti correnti si considerano percepiti alle scadenze pattuite, mentre per i contratti di assicurazione sulla vita, il reddito imponibile è dato dalla differenza tra il capitale ricevuto e i premi versati.

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Cos’è l’IVAFE

Dicembre 10, 2021

L’IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie detenute all’Estero) è un’imposta che grava sulle persone fisiche residenti in Italia che possiedono attività finanziarie all’estero, come partecipazioni, obbligazioni, titoli, valute estere, polizze assicurative e metalli preziosi. L’aliquota è pari al 2 per mille del valore di mercato delle attività, mentre per i conti correnti e libretti di risparmio esteri si applica un’imposta fissa di 34,20 euro, esente se la giacenza media annua è inferiore a 5.000 euro. È possibile detrare le imposte patrimoniali estere salvo esistenza di convenzioni contro la doppia imposizione.

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Tobin Tax

Ottobre 20, 2021

La Tobin Tax, introdotta con la Legge di Stabilità 2013, è un’imposta sulle transazioni finanziarie riguardanti azioni e derivati di società italiane con capitalizzazione superiore a 500 milioni di euro. L’aliquota è dello 0,10% sui mercati regolamentati e dello 0,20% per le operazioni OTC. Sono esentate le transazioni su Titoli di Stato, obbligazioni, fondi comuni e azioni di società con capitalizzazione inferiore a 500 milioni. Gli strumenti derivati su azioni o indici italiani sono anch’essi soggetti alla tassa. Le operazioni intraday con saldo pari a zero non pagano la Tobin Tax.

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P2P lending

Ottobre 15, 2021

Il P2P lending è un sistema di prestiti tra privati, gestito tramite piattaforme online, senza l’intermediazione bancaria. Dal 2018, in Italia, gli interessi da P2P lending sono tassati come redditi di capitale, con aliquota del 26%. Per le piattaforme estere, invece, la tassazione segue gli scaglioni IRPEF (dal 23% al 43%) e richiede la compilazione dei quadri RL e RW per il monitoraggio fiscale e il pagamento dell’IVAFE. Tra le piattaforme più note ci sono Bondora, Mintos, Twino e EstateGuru. Per dichiarare correttamente i redditi da P2P lending, è necessario fornire l’estratto conto dettagliato.

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NFT Tassazione

Settembre 21, 2021

Gli NFT (Non-Fungible Token) sono risorse digitali uniche registrate su blockchain, utilizzate per arte, gaming, moda e sport. A livello fiscale, non esiste ancora una normativa chiara sugli NFT. Non sono equiparati alle criptovalute, né alle opere d’arte tradizionali, ma potrebbero essere soggetti al monitoraggio fiscale nel quadro RW se detenuti all’estero. La tassazione varia in base all’attività:

Mercante d’arte → Partita IVA obbligatoria
Speculatore → Redditi diversi (da dichiarare)
Collezionista → Nessuna tassazione
In attesa di una regolamentazione ufficiale, la fiscalità sugli NFT rimane incerta.

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Minusvalenze pregresse

Luglio 23, 2021

Le minusvalenze pregresse sono perdite accumulate nel trading in regime dichiarativo nei 4 anni precedenti, che possono essere utilizzate per compensare le plusvalenze e ridurre l’imposta da versare. Si trovano nel rigo RT93 del quadro RT del Modello Redditi, ma solo se dichiarate negli anni precedenti. Per aggiornare il Modello Redditi, è necessario accedere alla propria area, inserire i dati nel campo RT93, salvare e rigenerare il modello, assicurandosi di utilizzare la versione inviata all’Agenzia delle Entrate.

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Regime Dichiarativo o Amministrato?

Maggio 25, 2021

Il Regime Dichiarativo è obbligatorio per chi opera con broker esteri, mentre il Regime Amministrato è applicato di default ai conti in Italia. Nel Regime Amministrato, il broker calcola e trattiene automaticamente le imposte su ogni operazione, senza necessità di dichiarazione. Nel Regime Dichiarativo, invece, il trader deve calcolare e pagare le imposte autonomamente (entro il 30 giugno dell’anno successivo), ma può compensare le minusvalenze tra più conti e applicare strategie fiscali per ottimizzare la tassazione. La scelta tra i due regimi dipende da fattori come il numero di conti posseduti, la gestione delle imposte e le strategie di investimento.

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