Chi svolge trading in modo professionale e continuativo in Italia deve aprire una Partita IVA, scegliendo il codice ATECO corretto e il regime fiscale più adatto. Il regime forfettario offre una gestione semplificata e un’aliquota ridotta del 15% (5% per i primi 5 anni), mentre il regime ordinario prevede la tassazione progressiva IRPEF. Le plusvalenze sono tassate al 26%, mentre le minusvalenze possono essere compensate negli anni successivi. Chi utilizza broker esteri deve dichiarare l’IVAFE (0,2%).
Guida completa alla Tassazione degli ETF in Italia: Normative, Aliquote e Modalità di Dichiarazione
Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono strumenti finanziari diffusi tra gli investitori per la loro diversificazione e semplicità di gestione. Tuttavia, la tassazione varia in base alla tipologia di ETF:
📌 ETF Armonizzati (UCITS)
✔ Plusvalenze → tassate al 26% come redditi di capitale (quadro RM).
✔ Minusvalenze → dichiarate nel quadro RT e compensabili con plusvalenze da altri redditi diversi entro 4 anni.
✔ Regime amministrato → il broker agisce da sostituto d’imposta, evitando obblighi dichiarativi.
📌 ETF Non Armonizzati
✔ Plusvalenze → tassate secondo aliquote IRPEF (23%-43%) e dichiarate nel quadro RL.
✔ Minusvalenze → riportate nel quadro RT, compensabili con altri redditi diversi.
📌 ETF su conti esteri
✔ IVAFE (2 per mille annuo) → da dichiarare nel quadro RW.
📌 Come ottimizzare la tassazione?
✅ Preferire ETF armonizzati per una tassazione più semplice e agevolata.
✅ Compensare le minusvalenze per ridurre l’imposizione fiscale.
✅ Dichiarare correttamente ETF esteri per evitare sanzioni.
✅ Usufruire del regime amministrato per ETF armonizzati e semplificare la gestione fiscale.
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Lettera Compliance Agenzia delle Entrate 2020
L’Agenzia delle Entrate ha avviato una campagna di notifiche per segnalare irregolarità nella dichiarazione dei redditi 2019, in particolare sui conti e redditi esteri non dichiarati nel quadro RW. Grazie allo scambio automatico di informazioni, le autorità fiscali hanno accesso ai patrimoni detenuti all’estero, intensificando i controlli. I contribuenti possono fornire chiarimenti tramite il portale CIVIS o regolarizzare la propria posizione con il ravvedimento operoso, beneficiando di sanzioni ridotte. In caso di mancata regolarizzazione, potrebbero essere avviati accertamenti fiscali. È possibile correggere le dichiarazioni tramite il Modello Redditi Persone Fisiche 2020.
Lista Paesi White List
L’elenco dei paesi “white list” include le giurisdizioni riconosciute per la loro trasparenza fiscale e la collaborazione nello scambio di informazioni finanziarie con l’Italia. Definito dal Decreto Ministeriale del 4 settembre 1996, questo elenco garantisce vantaggi fiscali agli investitori, riducendo gli obblighi di monitoraggio fiscale. L’inclusione in questa lista semplifica la dichiarazione nel quadro RW della dichiarazione dei redditi. La distinzione tra white list e black list influisce sulla gestione degli investimenti esteri. L’iniziativa si allinea a standard globali come il CRS dell’OCSE e la FATCA degli USA, promuovendo la compliance internazionale e la trasparenza fiscale
Il Tuo Conto eToro e l’Imposta Cripto
Il Tuo Conto eToro e l’Imposta sulle Cripto Attività A seguito della nostra recente comunicazione riguardante l’imposta cripto, abbiamo ricevuto numerose domande da parte dei clienti con conto eToro, in particolare: Se detengo sia criptovalute che azioni nel mio conto eToro, verrò tassato su entrambi? Come posso regolarizzare le criptovalute detenute nel mio conto eToro? Queste sono questioni […]
Tassazione cripto-attività: novità
La Circolare n. 30/E del 27 ottobre 2023 ha chiarito il regime fiscale delle cripto-attività in Italia, introducendo un’imposta del 26% su plusvalenze e proventi superiori a 2.000 euro annui. La nuova disciplina, in vigore dal 1° gennaio 2023, distingue le cripto-attività secondo il regolamento MiCA, classificandole tra e-money token, asset-referenced token e utility token. La tassazione riguarda operazioni di cessione, permuta, rimborso e staking, con le plusvalenze dichiarate nel Quadro RT. Se i redditi cripto non superano 2.000 euro, è sufficiente compilare il Quadro RW e pagare l’IVAFE.
MetaTrader: MT4, MT5 per i CFD
MetaTrader, con le piattaforme MT4 e MT5, è tra le soluzioni più utilizzate per il trading online, consentendo la negoziazione di CFD su valute, azioni, materie prime e indici. In Italia, i guadagni derivanti dai CFD sono soggetti a un’imposta sulle plusvalenze del 26% e devono essere dichiarati nella dichiarazione dei redditi. Per una corretta gestione fiscale, i trader devono monitorare operazioni, costi e profitti. È inoltre fondamentale scegliere un broker regolamentato dalla Consob per garantire conformità alle normative italiane. Chi opera con conti a margine deve prestare attenzione ai rischi legati all’effetto leva.
TradeStation in Italia
TradeStation è una piattaforma di trading online che consente agli investitori di negoziare strumenti finanziari in tempo reale. In Italia, i guadagni derivanti dal trading sono soggetti all’imposta sulle plusvalenze e devono essere dichiarati nella dichiarazione dei redditi annuale. Gli investitori possono gestire autonomamente la dichiarazione utilizzando il modello F24, oppure affidarsi a un commercialista specializzato per calcolare l’imposta e adempiere agli obblighi fiscali. È fondamentale mantenere una documentazione accurata delle operazioni e rispettare le normative anti-riciclaggio per garantire la trasparenza finanziaria.
Trading212 in Italia
Trading212 è un broker online molto popolare in Italia, che consente di operare su azioni, forex, materie prime e criptovalute. La piattaforma è intuitiva e offre strumenti avanzati di analisi tecnica, oltre a un account demo gratuito per testare strategie di trading. Tra i vantaggi principali ci sono spread competitivi, accesso a CFD, e l’opzione della leva finanziaria, che può amplificare i guadagni ma anche i rischi. Il conto Trading212 deve essere dichiarato ai fini fiscali, per cui è consigliabile rivolgersi a esperti come Tasse Trading per la gestione della dichiarazione.
Scadenza invio dichiarazione trading 28 febbraio
Il 28 febbraio è l’ultima data utile per inviare la dichiarazione dei redditi tardiva all’Agenzia delle Entrate, relativa all’anno fiscale precedente. Se non si è presentata la dichiarazione entro il 30 novembre, è possibile inviarla con una maggiorazione a partire da 25€ entro 90 giorni. Dopo il 28 febbraio, chi ha già presentato un Modello 730 senza redditi da trading può inviare una dichiarazione integrativa con sanzioni ridotte tramite ravvedimento operoso. Chi non ha presentato alcuna dichiarazione rischia sanzioni per omessa dichiarazione. Per regolarizzare la propria posizione, è possibile affidarsi a Tasse Trading per l’elaborazione fiscale e il facsimile del Modello Redditi.