La dichiarazione del conto trading è obbligatoria ogni anno e va presentata nei termini previsti. Se trasmessa entro 90 giorni dalla scadenza, è considerata tardiva e soggetta a una sanzione di €250, riducibile a €25 con il ravvedimento operoso. Se superato questo limite, diventa omessa, con sanzioni dal 120% al 240% delle imposte dovute (minimo €250). Non è possibile sanare spontaneamente un’omessa dichiarazione. È possibile invece correggere errori con una dichiarazione integrativa entro quattro anni. I conti trading esteri, gli exchange e i wallet di criptovalute devono sempre essere dichiarati, anche senza prelievi o con minusvalenze.
4. Recupero detrazioni fiscali
I profitti da ETF non armonizzati rientrano nei Redditi Ordinari, soggetti a tassazione progressiva (23%-43%), e possono essere compensati con detrazioni fiscali (spese mediche, assicurative, ristrutturazioni, ecc.). Questo li distingue dai Redditi di Capitale (ETF armonizzati, dividendi, cedole), tassati separatamente al 26%, e dai Redditi Diversi (azioni, futures, CFD). Investire in ETF non armonizzati può essere conveniente per chi ha redditi sotto i 15.000€ (aliquota 23%) o molte spese detraibili, riducendo o annullando l’imposta da pagare. Questa strategia è applicabile solo con ETF reali e non con CFD su ETF.
3. Non perdere minusvalenze
Questa terza lezione di strategia fiscale nel trading spiega come sfruttare le minusvalenze per ottimizzare la tassazione. Le minusvalenze possono essere compensate con le plusvalenze future entro quattro anni, purché siano inserite nella dichiarazione dei redditi. Se non dichiarate, andranno perse. Per evitare la scadenza delle minusvalenze, è consigliabile chiudere posizioni in plusvalenza latente, così da compensare i guadagni e ridurre le imposte. Chi ha conti in regime amministrato può trasformarli in regime dichiarativo o chiuderli, ottenendo una certificazione fiscale per recuperare le perdite. Una gestione attenta delle minusvalenze consente ai trader di ridurre il carico fiscale e ottimizzare la redditività del proprio portafoglio.
Guida a eToro
eToro è una delle piattaforme di trading online più popolari, che offre sia trading individuale che social trading, permettendo agli utenti di copiare le operazioni di investitori esperti (copy trading).
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eToro è ideale per i trader principianti grazie al conto demo e al copy trading, ma anche per quelli esperti che vogliono diversificare gli investimenti.
Cosa sono i CFD?
I CFD (Contracts For Difference) sono strumenti finanziari derivati che permettono di speculare sulle variazioni di prezzo di un’attività sottostante, come azioni, forex, indici, materie prime e altro, senza possedere realmente l’asset.
📌 Caratteristiche principali dei CFD:
✔ Strumenti derivati: il loro valore dipende dall’andamento del sottostante.
✔ Trading con margine: è sufficiente versare una percentuale del valore totale dell’operazione.
✔ Posizioni long e short: si può guadagnare sia dai rialzi che dai ribassi del mercato.
✔ Utilizzo della leva finanziaria: amplifica guadagni e perdite.
✔ Scambio OTC: non sono negoziati su mercati regolamentati, ma offerti da broker specializzati.
📌 Aspetti fiscali:
✔ I profitti derivanti dai CFD rientrano nei Redditi Diversi e sono soggetti a tassazione del 26%.
✔ Il quadro RW deve essere compilato per monitoraggio fiscale e imposta IVAFE (0,2%).
📌 Costi e rischi:
✔ Spread: differenza tra prezzo di acquisto e vendita.
✔ Commissioni overnight: costi per mantenere la posizione aperta oltre la giornata di trading.
✔ Margin call: rischio di perdita superiore al capitale investito.
📌 Conclusione:
I CFD sono strumenti altamente speculativi, più adatti a trader esperti piuttosto che ai principianti. Se usati senza un’adeguata strategia di gestione del rischio, possono portare a perdite significative.
Cos’è lo stop loss?
Lo stop loss è una strategia di gestione del rischio che consente ai trader di chiudere una posizione automaticamente se il mercato va in direzione opposta alle aspettative, limitando così le perdite. Può essere eseguito manualmente (monitorando il mercato) o automaticamente (impostando un prezzo predefinito per la chiusura).
📌 Tipologie di stop loss:
✔ Stop loss tradizionale: chiusura automatica a un prezzo prestabilito.
✔ Trailing stop loss: si aggiorna dinamicamente seguendo il prezzo, mantenendo una distanza percentuale fissa dal massimo (o minimo) raggiunto.
📌 Esempio di trailing stop loss:
✔ Acquisto a €100, trailing stop loss 5% → il titolo scende sotto €95, la posizione si chiude.
✔ Se il prezzo sale a €120, il nuovo stop loss diventa €114, proteggendo i guadagni.
📌 Vantaggi e svantaggi:
✔ Vantaggi: limita il rischio, evita perdite irreparabili, aiuta a gestire l’emotività nel trading.
✔ Svantaggi: rischio di chiudere la posizione prematuramente prima di una ripresa del mercato.
📌 Aspetto fiscale:
✔ Le perdite generate dallo stop loss possono essere usate per compensare future plusvalenze, riducendo l’impatto fiscale.
Recupero minusvalenze in regime amministrato
Se hai minusvalenze in regime amministrato e desideri compensarle con plusvalenze in regime dichiarativo, puoi recuperarle seguendo due strategie:
1️⃣ Passare al regime dichiarativo (valido dall’anno successivo).
2️⃣ Chiudere il conto in regime amministrato, ottenendo la certificazione delle minusvalenze (zainetto fiscale) per compensarle nella dichiarazione dei redditi entro 4 anni.
💡 Cosa si può compensare?
✔ Minusvalenze da azioni, obbligazioni, derivati, ETF (solo la parte negativa) → con plusvalenze di strumenti finanziari simili.
❌ Non si compensano con dividendi e interessi, che rientrano nei Redditi di Capitale.
📌 Esempio pratico:
Il Sig. Rossi ha una plusvalenza di €6.500 in regime dichiarativo e minusvalenze di €12.000 in regime amministrato. Chiudendo il conto amministrato, la banca certifica le perdite, consentendo la compensazione di €6.500 e il riporto di €5.500 per i successivi 4 anni.