Interactive Brokers: Certificate of Income Tax Deducted / modulo R-185 anno fiscale 2023

Gennaio 30, 2024

Il modulo R-185 di Interactive Brokers Irlanda certifica la ritenuta fiscale sugli interessi maturati sui conti detenuti in Irlanda. L’aliquota standard è del 20%, ma può essere ridotta al 10% per i residenti in paesi con una convenzione sulla doppia imposizione fiscale (DTA), come l’Italia, compilando il Modulo 8-3-6. Il modulo R-185 non è obbligatorio per la dichiarazione dei redditi in Italia, ma può servire in caso di controlli fiscali o per richiedere il rimborso della ritenuta eccedente, se economicamente vantaggioso.

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9. Vantaggi Fiscali con Criptovalute nel 2023

Ottobre 26, 2023

Dal 2023, la tassazione sulle cripto-attività in Italia ha introdotto una soglia di 2.000 euro: plusvalenze superiori a tale importo sono tassate al 26%, mentre quelle inferiori non sono rilevanti fiscalmente. Lo stesso vale per le minusvalenze, che possono essere utilizzate per compensare futuri guadagni entro quattro anni solo se superiori a 2.000€. Le strategie fiscali per ottimizzare la tassazione includono rimandare la chiusura di posizioni in guadagno o chiudere posizioni in perdita superiori a 2.000€ per generare minusvalenze compensabili. Una gestione fiscale attenta può massimizzare i benefici e ridurre l’imposizione fiscale.

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Cos’è l’IVAFE

Dicembre 10, 2021

L’IVAFE (Imposta sul Valore delle Attività Finanziarie detenute all’Estero) è un’imposta che grava sulle persone fisiche residenti in Italia che possiedono attività finanziarie all’estero, come partecipazioni, obbligazioni, titoli, valute estere, polizze assicurative e metalli preziosi. L’aliquota è pari al 2 per mille del valore di mercato delle attività, mentre per i conti correnti e libretti di risparmio esteri si applica un’imposta fissa di 34,20 euro, esente se la giacenza media annua è inferiore a 5.000 euro. È possibile detrare le imposte patrimoniali estere salvo esistenza di convenzioni contro la doppia imposizione.

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Guida alla dichiarazione: omessa o tardiva

Dicembre 2, 2021

La dichiarazione del conto trading è obbligatoria ogni anno e va presentata nei termini previsti. Se trasmessa entro 90 giorni dalla scadenza, è considerata tardiva e soggetta a una sanzione di €250, riducibile a €25 con il ravvedimento operoso. Se superato questo limite, diventa omessa, con sanzioni dal 120% al 240% delle imposte dovute (minimo €250). Non è possibile sanare spontaneamente un’omessa dichiarazione. È possibile invece correggere errori con una dichiarazione integrativa entro quattro anni. I conti trading esteri, gli exchange e i wallet di criptovalute devono sempre essere dichiarati, anche senza prelievi o con minusvalenze.

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P2P lending

Ottobre 15, 2021

Il P2P lending è un sistema di prestiti tra privati, gestito tramite piattaforme online, senza l’intermediazione bancaria. Dal 2018, in Italia, gli interessi da P2P lending sono tassati come redditi di capitale, con aliquota del 26%. Per le piattaforme estere, invece, la tassazione segue gli scaglioni IRPEF (dal 23% al 43%) e richiede la compilazione dei quadri RL e RW per il monitoraggio fiscale e il pagamento dell’IVAFE. Tra le piattaforme più note ci sono Bondora, Mintos, Twino e EstateGuru. Per dichiarare correttamente i redditi da P2P lending, è necessario fornire l’estratto conto dettagliato.

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Indice: strategie fiscali conti trading

Maggio 20, 2021

Ridurre la tassazione del trading è possibile attraverso 8 strategie fiscali. Tra le principali tecniche troviamo il bilanciamento di plusvalenze e minusvalenze, per abbassare o azzerare le imposte dovute. È fondamentale dichiarare le minusvalenze per mantenerle compensabili nei 4 anni successivi. Le detrazioni fiscali (spese mediche, assicurative, ristrutturazioni) possono essere usate per ridurre l’imposizione sui redditi da trading. Per le criptovalute, non si pagano imposte sotto i €2.000 di giacenza e le minusvalenze possono essere compensate con altri strumenti finanziari. Infine, per i redditi di capitale e i dividendi esteri, esistono opzioni per ridurre l’aliquota o evitare la doppia imposizione.

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8. Meno imposte sui dividendi esteri

Maggio 12, 2021

I dividendi esteri sono soggetti a una doppia tassazione: nel paese d’origine (minimo 15% secondo i trattati) e in Italia (26%). Per ottimizzare la tassazione, si può investire in CFD invece che nel titolo sottostante, poiché di solito i broker applicano solo il 15% sulle cedole dei CFD. Questa strategia è particolarmente vantaggiosa per paesi con alte aliquote sui dividendi come Svizzera (35%) e Francia (30%). In alternativa, è possibile richiedere il rimborso della tassazione eccedente, ma è spesso antieconomico. I redditi da CFD rientrano nei Redditi Diversi e si dichiarano nel quadro RT del Modello Redditi.

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Fiscalità Dividendi esteri

Maggio 12, 2021

I dividendi esteri sono soggetti a doppia tassazione: una nel paese d’origine (minimo 15% secondo i trattati) e un’ulteriore ritenuta del 26% in Italia. La tassazione avviene sul lordo in frontiera, aumentando il prelievo fiscale complessivo. Ad esempio, un dividendo USA subisce un’aliquota totale del 41%. Il rimborso della ritenuta eccedente il 15% è possibile ma spesso antieconomico. I dividendi esteri vanno dichiarati nel quadro RM del Modello Redditi, senza possibilità di compensazione con minusvalenze. Alcuni paesi, come Regno Unito e Australia, non applicano ritenute alla fonte, rendendo la tassazione più favorevole.

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7. Meno imposte sui Redditi di Capitale

Maggio 11, 2021

I Redditi di Capitale comprendono interessi, cedole, dividendi ed ETF armonizzati, tassati separatamente al 26% e dichiarati nel quadro RM del Modello Redditi. Tuttavia, per interessi ed ETF armonizzati, è possibile optare per la tassazione ordinaria (dal 23% al 43%), vantaggiosa per chi ha redditi bassi o molte detrazioni fiscali. I dividendi esteri subiscono una doppia imposizione (15% all’estero + 26% in Italia), non compensabile con minusvalenze. Spostare i Redditi di Capitale nel quadro RL può essere utile in determinate situazioni. Scelta del broker e strumenti finanziari influenzano l’applicabilità di queste strategie.

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1. Bilanciare le plusvalenze

Aprile 26, 2021

Il Regime Dichiarativo offre ai trader la possibilità di ottimizzare la tassazione, poiché permette di ricevere profitti lordi e versare le imposte solo l’anno successivo. Una strategia efficace è bilanciare le plusvalenze: se a fine anno si hanno plusvalenze realizzate e minusvalenze latenti, chiudere queste ultime permette di compensare i guadagni e azzerare la tassazione. Questo metodo evita di pagare il 26% di imposta, aumentando la liquidità e migliorando la performance del portafoglio. Dopo la chiusura, è possibile riaprire le posizioni con un nuovo prezzo di carico.

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