Il Quadro RL del Modello Redditi Persone Fisiche è dedicato alla dichiarazione di redditi da lavoro dipendente, pensioni e redditi diversi. È fondamentale per chi ha ETF non armonizzati, poiché le plusvalenze rientrano nella tassazione ordinaria con aliquote tra 23% e 43%, in base al reddito. Fino al 2022, anche i redditi da staking e mining di criptovalute erano inclusi nel Quadro RL, mentre dal 2023 rientrano nel Quadro RT con una franchigia di 2.000 euro. Il Quadro RL consente inoltre di beneficiare di detrazioni fiscali per spese mediche, universitarie e ristrutturazioni.
Indice: strategie fiscali conti trading
Ridurre la tassazione del trading è possibile attraverso 8 strategie fiscali. Tra le principali tecniche troviamo il bilanciamento di plusvalenze e minusvalenze, per abbassare o azzerare le imposte dovute. È fondamentale dichiarare le minusvalenze per mantenerle compensabili nei 4 anni successivi. Le detrazioni fiscali (spese mediche, assicurative, ristrutturazioni) possono essere usate per ridurre l’imposizione sui redditi da trading. Per le criptovalute, non si pagano imposte sotto i €2.000 di giacenza e le minusvalenze possono essere compensate con altri strumenti finanziari. Infine, per i redditi di capitale e i dividendi esteri, esistono opzioni per ridurre l’aliquota o evitare la doppia imposizione.
7. Meno imposte sui Redditi di Capitale
I Redditi di Capitale comprendono interessi, cedole, dividendi ed ETF armonizzati, tassati separatamente al 26% e dichiarati nel quadro RM del Modello Redditi. Tuttavia, per interessi ed ETF armonizzati, è possibile optare per la tassazione ordinaria (dal 23% al 43%), vantaggiosa per chi ha redditi bassi o molte detrazioni fiscali. I dividendi esteri subiscono una doppia imposizione (15% all’estero + 26% in Italia), non compensabile con minusvalenze. Spostare i Redditi di Capitale nel quadro RL può essere utile in determinate situazioni. Scelta del broker e strumenti finanziari influenzano l’applicabilità di queste strategie.
4. Recupero detrazioni fiscali
I profitti da ETF non armonizzati rientrano nei Redditi Ordinari, soggetti a tassazione progressiva (23%-43%), e possono essere compensati con detrazioni fiscali (spese mediche, assicurative, ristrutturazioni, ecc.). Questo li distingue dai Redditi di Capitale (ETF armonizzati, dividendi, cedole), tassati separatamente al 26%, e dai Redditi Diversi (azioni, futures, CFD). Investire in ETF non armonizzati può essere conveniente per chi ha redditi sotto i 15.000€ (aliquota 23%) o molte spese detraibili, riducendo o annullando l’imposta da pagare. Questa strategia è applicabile solo con ETF reali e non con CFD su ETF.