Il conto Interactive Brokers (IBKR) è considerato un conto estero e deve essere dichiarato nella dichiarazione dei redditi italiana, indipendentemente dal saldo o dai guadagni. È necessario compilare il quadro RW per il monitoraggio fiscale e, se applicabile, pagare l’IVAFE dello 0,2%. Le imposte sulle operazioni variano: il 26% su plusvalenze, interessi e dividendi, e dal 23% al 43% per ETF non armonizzati. Le scadenze fiscali principali sono il 30 giugno per il pagamento delle imposte e il 30 novembre per la dichiarazione. L’estratto conto di IBKR non è sufficiente per la dichiarazione; è necessaria un’elaborazione fiscale dettagliata. Per una gestione sicura, si può richiedere il Modello Redditi precompilato a consulenti specializzati.
Lista Paesi White List
L’elenco dei paesi “white list” include le giurisdizioni riconosciute per la loro trasparenza fiscale e la collaborazione nello scambio di informazioni finanziarie con l’Italia. Definito dal Decreto Ministeriale del 4 settembre 1996, questo elenco garantisce vantaggi fiscali agli investitori, riducendo gli obblighi di monitoraggio fiscale. L’inclusione in questa lista semplifica la dichiarazione nel quadro RW della dichiarazione dei redditi. La distinzione tra white list e black list influisce sulla gestione degli investimenti esteri. L’iniziativa si allinea a standard globali come il CRS dell’OCSE e la FATCA degli USA, promuovendo la compliance internazionale e la trasparenza fiscale
Interactive Brokers: Certificate of Income Tax Deducted / modulo R-185 anno fiscale 2023
Il modulo R-185 di Interactive Brokers Irlanda certifica la ritenuta fiscale sugli interessi maturati sui conti detenuti in Irlanda. L’aliquota standard è del 20%, ma può essere ridotta al 10% per i residenti in paesi con una convenzione sulla doppia imposizione fiscale (DTA), come l’Italia, compilando il Modulo 8-3-6. Il modulo R-185 non è obbligatorio per la dichiarazione dei redditi in Italia, ma può servire in caso di controlli fiscali o per richiedere il rimborso della ritenuta eccedente, se economicamente vantaggioso.
Quadro RL
Il Quadro RL del Modello Redditi Persone Fisiche è dedicato alla dichiarazione di redditi da lavoro dipendente, pensioni e redditi diversi. È fondamentale per chi ha ETF non armonizzati, poiché le plusvalenze rientrano nella tassazione ordinaria con aliquote tra 23% e 43%, in base al reddito. Fino al 2022, anche i redditi da staking e mining di criptovalute erano inclusi nel Quadro RL, mentre dal 2023 rientrano nel Quadro RT con una franchigia di 2.000 euro. Il Quadro RL consente inoltre di beneficiare di detrazioni fiscali per spese mediche, universitarie e ristrutturazioni.
Redditi di capitale
Il trading online in Italia è soggetto a una tassazione specifica, con i guadagni classificati come redditi di capitale o redditi diversi. La tassazione dei redditi di capitale, che include interessi, dividendi e plusvalenze su ETF armonizzati, è del 26% come imposta sostitutiva. Questi redditi sono considerati passivi, quindi non soggetti a contributi previdenziali, ma devono essere dichiarati annualmente. Gestire la dichiarazione fiscale del trading può risultare complesso, motivo per cui la società Tasse Trading offre servizi di consulenza per semplificare la gestione delle imposte, fornendo assistenza nella compilazione della dichiarazione e report dettagliati sulle attività di trading.
MetaTrader: MT4, MT5 per i CFD
MetaTrader, con le piattaforme MT4 e MT5, è tra le soluzioni più utilizzate per il trading online, consentendo la negoziazione di CFD su valute, azioni, materie prime e indici. In Italia, i guadagni derivanti dai CFD sono soggetti a un’imposta sulle plusvalenze del 26% e devono essere dichiarati nella dichiarazione dei redditi. Per una corretta gestione fiscale, i trader devono monitorare operazioni, costi e profitti. È inoltre fondamentale scegliere un broker regolamentato dalla Consob per garantire conformità alle normative italiane. Chi opera con conti a margine deve prestare attenzione ai rischi legati all’effetto leva.
TradeStation in Italia
TradeStation è una piattaforma di trading online che consente agli investitori di negoziare strumenti finanziari in tempo reale. In Italia, i guadagni derivanti dal trading sono soggetti all’imposta sulle plusvalenze e devono essere dichiarati nella dichiarazione dei redditi annuale. Gli investitori possono gestire autonomamente la dichiarazione utilizzando il modello F24, oppure affidarsi a un commercialista specializzato per calcolare l’imposta e adempiere agli obblighi fiscali. È fondamentale mantenere una documentazione accurata delle operazioni e rispettare le normative anti-riciclaggio per garantire la trasparenza finanziaria.
IVAFE
L’IVAFE è un’imposta indiretta introdotta nel 2012 per contrastare l’evasione fiscale e aumentare la trasparenza finanziaria. Si applica ai conti correnti, titoli, azioni e fondi detenuti all’estero dai contribuenti italiani, con un’aliquota dello 0,2% e un’imposta minima di 34,20 euro. Il monitoraggio fiscale è affidato all’Agenzia delle Entrate, che verifica la corretta dichiarazione dell’imposta attraverso accordi internazionali. La mancata dichiarazione può comportare sanzioni e controlli approfonditi. L’IVAFE rappresenta uno strumento chiave per la trasparenza finanziaria, obbligando i contribuenti a dichiarare gli attivi esteri.
Conto Trading Non Dichiarato
Non dichiarare un conto trading in Italia può comportare sanzioni e multe a causa dell’obbligo di monitoraggio fiscale e pagamento delle imposte sui redditi e IVAFE. Tuttavia, è possibile regolarizzare la propria posizione tramite il ravvedimento operoso. Tasse Trading Srl offre assistenza fiscale ai trader online, fornendo un Modello Redditi Precompilato Trading e consulenza per la gestione fiscale di plusvalenze, minusvalenze, interessi e dividendi. Con il supporto di esperti, è possibile dichiarare correttamente i guadagni, ridurre il carico fiscale e massimizzare i profitti. Per sanare un conto trading non dichiarato, è consigliabile contattare Tasse Trading per una consulenza gratuita e personalizzata.
Guida alla dichiarazione: omessa o tardiva
La dichiarazione del conto trading è obbligatoria ogni anno e va presentata nei termini previsti. Se trasmessa entro 90 giorni dalla scadenza, è considerata tardiva e soggetta a una sanzione di €250, riducibile a €25 con il ravvedimento operoso. Se superato questo limite, diventa omessa, con sanzioni dal 120% al 240% delle imposte dovute (minimo €250). Non è possibile sanare spontaneamente un’omessa dichiarazione. È possibile invece correggere errori con una dichiarazione integrativa entro quattro anni. I conti trading esteri, gli exchange e i wallet di criptovalute devono sempre essere dichiarati, anche senza prelievi o con minusvalenze.