La Direttiva DAC8 rappresenta un importante passo avanti dell’Unione Europea nella regolamentazione fiscale delle criptovalute. Estendendo gli obblighi di comunicazione previsti dal Common Reporting Standard (CRS) anche agli exchange crypto e wallet provider, la DAC8 mira a rafforzare la trasparenza e contrastare l’evasione fiscale. Chi possiede criptovalute deve dichiarare le proprie attività nel quadro RW e le eventuali plusvalenze, poiché i controlli saranno sempre più stringenti. Affidarsi a professionisti esperti e strumenti specializzati è essenziale per garantire la conformità fiscale e prevenire sanzioni.
Sbagliare codice paese nel quadro RW della dichiarazione dei redditi è un problema?
Le lettere di compliance dell’Agenzia delle Entrate spesso riguardano la sede legale del broker con cui si opera nel trading. Detenere un conto di trading estero, inclusi titoli e criptovalute, comporta l’obbligo di dichiarazione fiscale. Il Common Reporting Standard (CRS) facilita lo scambio internazionale di informazioni, rendendo più difficile evadere le imposte. Le autorità ricevono dati chiave come istituto finanziario, sede legale, numero e saldo del conto. Errori nella dichiarazione del “codice paese” possono generare contestazioni. La sede del broker può essere reperita nell’estratto conto, nell’area riservata della piattaforma o nel contratto di apertura del conto.
Common Reporting Standard (CRS): scambio automatico di informazioni tra brokers esteri e Agenzia Entrate
Il Common Reporting Standard (CRS) è un sistema introdotto nel 2016 per migliorare la trasparenza fiscale internazionale. Impone a banche, broker ed exchange di segnalare alle autorità fiscali locali i conti detenuti da persone fisiche o entità straniere. Questi dati vengono poi scambiati automaticamente con le autorità fiscali dei paesi di residenza dei titolari dei conti.
📌 Cosa viene segnalato?
✔ Identità del titolare del conto.
✔ Saldo del conto alla fine dell’anno.
✔ Tipologie di redditi generati (interessi, dividendi, altri pagamenti).
📌 Limitazioni del CRS:
❌ Mancanza di dettagli sulle transazioni, quindi impossibilità di determinare con precisione plusvalenze o minusvalenze.
❌ Nessuna informazione sui costi di acquisto delle attività finanziarie, necessari per il calcolo delle imposte.
❌ Dati generici, che possono portare a controlli incrociati da parte dell’Agenzia delle Entrate.
📌 Conseguenze per gli investitori:
⚠ Se il Fisco individua discrepanze tra i dati CRS e la dichiarazione dei redditi, può inviare una lettera di compliance chiedendo chiarimenti.
⚠ È essenziale mantenere registrazioni dettagliate delle transazioni per calcolare accuratamente plusvalenze e imposte dovute.
💡 Tasse Trading Srl offre supporto per la dichiarazione fiscale dei conti trading esteri, aiutando a prevenire errori e sanzioni. Contattaci per ricevere assistenza personalizzata! 🚀
Codici paesi esteri Agenzie Entrate Quadro RW
L’elenco dei paesi e territori esteri per l’inserimento degli investimenti esteri nel Quadro RW fornisce i codici ufficiali per la dichiarazione fiscale in Italia. Il Quadro RW è parte della dichiarazione dei redditi e serve a monitorare gli investimenti e attività finanziarie detenute all’estero, con l’obiettivo di garantire trasparenza fiscale. Ogni paese è associato a un codice identificativo necessario per la compilazione. Questo strumento è fondamentale per determinare eventuali obblighi fiscali e per distinguere le giurisdizioni soggette a diversi regimi di tassazione e monitoraggio fiscale.
Esempio superamento soglia €51.645,69
Fino al 2022, le criptovalute erano equiparate alla valuta estera dalla Agenzia delle Entrate, e andavano dichiarate nel quadro RW per il monitoraggio fiscale, ma senza obbligo di IVAFE. Le plusvalenze erano imponibili al 26%, solo se la giacenza totale di criptovalute e valute estere superava i €51.645,69 per almeno 7 giorni consecutivi. In caso di superamento, le minusvalenze potevano essere compensate con altri strumenti finanziari. I redditi da staking erano soggetti a dichiarazione nel quadro RL. Dal 2023, la normativa è cambiata (vedi nuove regole).
Fiscalità di eToro
Un conto trading estero come eToro deve essere sempre dichiarato nel Modello Redditi Persone Fisiche.
📌 Principali imposte applicabili:
✔ 26% su azioni, CFD, forex, valute, opzioni e futures.
✔ 26% su dividendi, interessi, cedole ed ETF armonizzati.
✔ 23%-43% su ETF non armonizzati, in base allo scaglione IRPEF.
✔ 0,2% di IVAFE sul valore del conto.
📌 Obblighi dichiarativi:
✔ Quadro RW per conti esteri, anche non movimentati.
✔ Dichiarazione obbligatoria anche in caso di minusvalenza (per compensazione nei 4 anni successivi).
✔ Criptovalute: tassate al 26% sulle plusvalenze se la giacenza supera €51.645,69 per almeno 7 giorni lavorativi consecutivi.
📌 Scadenze fiscali:
✔ 30 giugno → prima scadenza pagamento imposte.
✔ 31 luglio → pagamento con maggiorazione dello 0,40%.
✔ 30 settembre → invio dichiarazione Modello Redditi 2024.
✔ 30 novembre → scadenza dichiarazione dei redditi.
⚠ Attenzione: i CAF e i commercialisti potrebbero non essere specializzati nella fiscalità del trading online. È necessario elaborare tutti i trade con il cambio della Banca d’Italia per il calcolo corretto.
Dichiarazione e tasse sulle criptovalute
Dal 1° gennaio 2023, la tassazione delle criptovalute in Italia ha subito importanti cambiamenti con l’approvazione della Legge di Bilancio n. 197/2022.
📌 Obblighi fiscali:
✔ Dichiarazione nel quadro RW → tutte le criptovalute detenute vanno dichiarate, indipendentemente dalla modalità di conservazione (wallet fisico, decentralizzato o exchange estero).
✔ Imposta IVAFE → dal 2023, le cripto detenute all’estero sono soggette a IVAFE.
✔ Plusvalenze tassate al 26% → sopra la soglia di 2.000€ annui (precedentemente 51.645,69€).
📌 Novità principali:
✔ Scambi cripto-cripto → non tassabili se tra asset con stesse caratteristiche e funzioni.
✔ Detenzione e vendita → tassabili solo le conversioni in valuta fiat (es. euro, dollaro).
✔ Sanatoria → possibile regolarizzare posizioni non dichiarate versando 0,5% annuo sulle attività non dichiarate o 4% sulle plusvalenze non segnalate.
⚠ Sanzioni per mancata dichiarazione:
❌ Da 120% a 240% delle imposte non pagate.
❌ Sanzione fissa di 250€ per infedele dichiarazione.
❌ Sanzione dal 3% al 15% del valore delle criptovalute non dichiarate nel quadro RW.