Se sei residente fiscale in Italia e possiedi un conto di trading estero, devi dichiararlo nel quadro RW per il monitoraggio fiscale e pagare l’imposta IVAFE (0,2%). I redditi da trading, come plusvalenze, dividendi e interessi, sono soggetti a tassazione: 26% su azioni, forex e ETF armonizzati, 12,5% su obbligazioni nazionali e dal 23% al 43% su cripto e ETF non armonizzati. Le scadenze fiscali principali sono 30 giugno (pagamento imposte), 30 luglio (seconda rata) e 30 settembre (invio dichiarazione). Affidarsi a professionisti aiuta a evitare errori e garantire la conformità fiscale.
Redditi diversi
L’articolo 67 del TUIR disciplina i redditi diversi, includendo le plusvalenze da trading su azioni, opzioni, futures, CFD e valuta estera. Gli ETF armonizzati generano redditi di capitale, mentre quelli non armonizzati sono redditi ordinari. Le cedole da certificates sono generalmente redditi di capitale, ma possono rientrare tra i redditi diversi se dipendenti da condizioni specifiche. Anche le plusvalenze da cripto-attività sono considerate redditi diversi se superano i 2.000 euro annui. La tassazione prevede il riporto delle minusvalenze entro quattro anni.
Cosa sono gli ETF?
Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono strumenti di investimento passivi che replicano un indice di riferimento (benchmark). Possono avere una replica fisica (acquisto diretto degli asset) o sintetica (tramite derivati). Gli ETF si distinguono in obbligazionari, azionari, smart beta e strutturati (short e leveraged). I principali rischi includono la volatilità del mercato, il prestito titoli e il rischio controparte nei contratti swap. I costi degli ETF sono generalmente bassi, con un TER tra 0,20% e 0,40% annuo. Per la fiscalità degli ETF, è importante conoscere il trattamento delle plusvalenze e la dichiarazione nel Modello Redditi PF.
Tassazione ETF
Gli ETF (Exchange Traded Funds) sono strumenti finanziari che replicano un indice e possono generare plusvalenze (profitti) o minusvalenze (perdite). La loro tassazione dipende dalla tipologia:
✔ ETF armonizzati (quotati in Europa) → Redditi di Capitale (quadro RM), tassati al 26%.
✔ ETF non armonizzati (quotati fuori Europa) → Redditi Ordinari (quadro RL), tassati con aliquota progressiva IRPEF (dal 23% al 43%).
Le minusvalenze da ETF rientrano nei Redditi Diversi (quadro RT) e possono compensare profitti da azioni, opzioni, futures, CFD e forex.
Per ottimizzare la tassazione, i profitti da ETF non armonizzati possono compensare spese mediche, assicurative e di ristrutturazione. Scegliere il giusto ETF può ridurre l’impatto fiscale e migliorare la gestione del portafoglio.