Dichiarare il conto trading nel 2025 è essenziale per evitare sanzioni fiscali. Se il conto è presso un broker estero, va segnalato nel quadro RW per il monitoraggio fiscale e l’IVAFE (0,2%). I redditi da trading, come plusvalenze e dividendi, devono essere dichiarati nei quadri RT, RM o RL a seconda della tipologia. La tassazione è generalmente del 26%, con eccezioni per i titoli di Stato (12,5%). Chi non dichiara rischia sanzioni fino al 30% dell’importo non dichiarato. Per una gestione semplificata, è possibile affidarsi a servizi specializzati come Tasse Trading.
Quadro RM
Il Quadro RM del Modello Redditi Persone Fisiche è dedicato alla dichiarazione di redditi da capitale di fonte estera, come dividendi, cedole obbligazionarie, interessi positivi e redditi da ETF armonizzati. Questi redditi, percepiti senza l’intervento di intermediari italiani, sono tassati con un’imposta sostitutiva fissa del 26%, senza possibilità di compensare eventuali perdite. La compilazione del Quadro RM è obbligatoria per i contribuenti italiani con redditi esteri, che devono indicare tipo di reddito, codice del paese di origine, importo lordo e imposta dovuta. Data la complessità della normativa, è consigliabile affidarsi a un consulente fiscale specializzato per evitare errori e sanzioni.
Quadro RT
Il Quadro RT del Modello Redditi PF è dedicato alla dichiarazione delle plusvalenze e minusvalenze di natura finanziaria, derivanti dalla vendita di partecipazioni, titoli, valute, metalli preziosi e cripto-attività. La tassazione varia dal 20% al 26%, a seconda del periodo di realizzo. Dal 2023, i redditi da cripto-attività superiori a 2.000 euro devono essere dichiarati nella sezione II-B, con imposta fissa del 26%. Le minusvalenze possono essere compensate con future plusvalenze entro quattro anni. La corretta compilazione del Quadro RT è essenziale per evitare errori e sanzioni fiscali.