Dal 2023, la tassazione sulle cripto-attività in Italia ha introdotto una soglia di 2.000 euro: plusvalenze superiori a tale importo sono tassate al 26%, mentre quelle inferiori non sono rilevanti fiscalmente. Lo stesso vale per le minusvalenze, che possono essere utilizzate per compensare futuri guadagni entro quattro anni solo se superiori a 2.000€. Le strategie fiscali per ottimizzare la tassazione includono rimandare la chiusura di posizioni in guadagno o chiudere posizioni in perdita superiori a 2.000€ per generare minusvalenze compensabili. Una gestione fiscale attenta può massimizzare i benefici e ridurre l’imposizione fiscale.
SANATORIA CRIPTOVALUTE: L’ISTANZA DI EMERSIONE
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto l’istanza di emersione, permettendo ai contribuenti che non hanno dichiarato le proprie cripto-attività entro il 31/12/2021 di sanare la loro posizione con il Fisco italiano. Chi non ha mai presentato una dichiarazione dei redditi deve obbligatoriamente utilizzare l’istanza di emersione. Chi invece ha già dichiarato altri redditi può scegliere tra istanza di emersione o ravvedimento operoso. Le sanzioni variano a seconda della presenza di plusvalenze: 0,5% annuo sul valore delle cripto non dichiarate, se non si sono realizzati guadagni. 4% complessivo (3,5% di imposta + 0,5% di sanzione) per chi ha ottenuto plusvalenze. L’Agenzia delle Entrate deve ancora pubblicare il modello ufficiale per l’istanza. Ulteriori dettagli operativi verranno definiti con il provvedimento attuativo.