Tassazione cripto-attività: novità

Novembre 6, 2023

La Circolare n. 30/E del 27 ottobre 2023 ha chiarito il regime fiscale delle cripto-attività in Italia, introducendo un’imposta del 26% su plusvalenze e proventi superiori a 2.000 euro annui. La nuova disciplina, in vigore dal 1° gennaio 2023, distingue le cripto-attività secondo il regolamento MiCA, classificandole tra e-money token, asset-referenced token e utility token. La tassazione riguarda operazioni di cessione, permuta, rimborso e staking, con le plusvalenze dichiarate nel Quadro RT. Se i redditi cripto non superano 2.000 euro, è sufficiente compilare il Quadro RW e pagare l’IVAFE.

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Dichiarazione Kraken

Ottobre 7, 2022

Kraken è uno degli exchange di criptovalute più longevi e sicuri, con oltre 9 milioni di utenti in 190 paesi. Essendo una piattaforma estera, è obbligatorio dichiarare il conto nel quadro RW del Modello Redditi PF, indipendentemente dall’attività svolta. Le plusvalenze superiori a €2.000 devono essere dichiarate nel quadro RT. Le scadenze fiscali includono il versamento delle imposte entro il 30 giugno e la dichiarazione entro il 30 settembre 2024. Kraken offre sicurezza avanzata, trading su numerose criptovalute e strumenti finanziari innovativi per investitori privati e istituzionali.

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Dichiarazione Coinbase

Ottobre 6, 2022

Coinbase è una delle piattaforme più utilizzate per acquistare e vendere criptovalute, ma essendo un conto estero (USA), deve essere dichiarato nel Modello Redditi Persone Fisiche. È obbligatorio compilare il quadro RW per il monitoraggio fiscale, indipendentemente dall’attività svolta sul conto. In caso di plusvalenze superiori a 2.000€, va compilato anche il quadro RT, mentre i redditi da staking, mining o airdrop rientrano nel quadro RL. Coinbase non fornisce documentazione fiscale conforme alla normativa italiana, quindi è necessario calcolare manualmente i saldi e le operazioni con il metodo LIFO.

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5. Non pagare imposte sulle criptovalute

Maggio 5, 2021

Fino al 2022, le criptovalute erano equiparate a valute tradizionali ai fini fiscali, con tassazione sulle plusvalenze solo se la giacenza complessiva superava €51.645,69 per 7 giorni consecutivi. Sotto questa soglia, non si pagavano imposte e le minusvalenze non potevano essere compensate. Il calcolo della giacenza avveniva in base al cambio del 1° gennaio. Questa strategia consentiva di evitare legalmente la tassazione monitorando il valore delle proprie criptovalute. La normativa è cambiata dal 2023, quindi queste regole valgono solo per i redditi 2021 e precedenti. Per i redditi 2023 e successivi, consultare le nuove disposizioni fiscali.

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