Dichiarare il conto trading nel 2025 è essenziale per evitare sanzioni fiscali. Se il conto è presso un broker estero, va segnalato nel quadro RW per il monitoraggio fiscale e l’IVAFE (0,2%). I redditi da trading, come plusvalenze e dividendi, devono essere dichiarati nei quadri RT, RM o RL a seconda della tipologia. La tassazione è generalmente del 26%, con eccezioni per i titoli di Stato (12,5%). Chi non dichiara rischia sanzioni fino al 30% dell’importo non dichiarato. Per una gestione semplificata, è possibile affidarsi a servizi specializzati come Tasse Trading.
Partita IVA e Trading
Chi svolge trading in modo professionale e continuativo in Italia deve aprire una Partita IVA, scegliendo il codice ATECO corretto e il regime fiscale più adatto. Il regime forfettario offre una gestione semplificata e un’aliquota ridotta del 15% (5% per i primi 5 anni), mentre il regime ordinario prevede la tassazione progressiva IRPEF. Le plusvalenze sono tassate al 26%, mentre le minusvalenze possono essere compensate negli anni successivi. Chi utilizza broker esteri deve dichiarare l’IVAFE (0,2%).
Plusvalenze
La tassazione dei profitti nel trading dipende dal tipo di reddito generato: redditi diversi, di capitale o ordinari. Nel regime dichiarativo, le imposte si calcolano sulle plusvalenze al netto delle minusvalenze. La normativa di riferimento è il TUIR, in particolare gli articoli 44, 67 e 68, che regolano la determinazione delle plusvalenze e la loro imposizione fiscale. Per il monitoraggio fiscale, è essenziale dichiarare correttamente i guadagni nel rispetto delle normative vigenti, con possibilità di riporto delle minusvalenze nei successivi quattro anni.
Minusvalenze pregresse
Le minusvalenze pregresse sono perdite accumulate nel trading in regime dichiarativo nei 4 anni precedenti, che possono essere utilizzate per compensare le plusvalenze e ridurre l’imposta da versare. Si trovano nel rigo RT93 del quadro RT del Modello Redditi, ma solo se dichiarate negli anni precedenti. Per aggiornare il Modello Redditi, è necessario accedere alla propria area, inserire i dati nel campo RT93, salvare e rigenerare il modello, assicurandosi di utilizzare la versione inviata all’Agenzia delle Entrate.
Regime Dichiarativo o Amministrato?
Il Regime Dichiarativo è obbligatorio per chi opera con broker esteri, mentre il Regime Amministrato è applicato di default ai conti in Italia. Nel Regime Amministrato, il broker calcola e trattiene automaticamente le imposte su ogni operazione, senza necessità di dichiarazione. Nel Regime Dichiarativo, invece, il trader deve calcolare e pagare le imposte autonomamente (entro il 30 giugno dell’anno successivo), ma può compensare le minusvalenze tra più conti e applicare strategie fiscali per ottimizzare la tassazione. La scelta tra i due regimi dipende da fattori come il numero di conti posseduti, la gestione delle imposte e le strategie di investimento.
3. Non perdere minusvalenze
Questa terza lezione di strategia fiscale nel trading spiega come sfruttare le minusvalenze per ottimizzare la tassazione. Le minusvalenze possono essere compensate con le plusvalenze future entro quattro anni, purché siano inserite nella dichiarazione dei redditi. Se non dichiarate, andranno perse. Per evitare la scadenza delle minusvalenze, è consigliabile chiudere posizioni in plusvalenza latente, così da compensare i guadagni e ridurre le imposte. Chi ha conti in regime amministrato può trasformarli in regime dichiarativo o chiuderli, ottenendo una certificazione fiscale per recuperare le perdite. Una gestione attenta delle minusvalenze consente ai trader di ridurre il carico fiscale e ottimizzare la redditività del proprio portafoglio.
2. Bilanciare le minusvalenze
Le minusvalenze da trading possono essere compensate con le plusvalenze realizzate per ridurre o azzerare l’imposta da pagare. Se a fine anno si possiedono minusvalenze realizzate e plusvalenze latenti, potrebbe essere vantaggioso chiudere le posizioni in profitto per compensare le perdite e posticipare la scadenza delle minusvalenze. Infatti, le minusvalenze non utilizzate scadono dopo 4 anni. Questa strategia è particolarmente utile in regime dichiarativo per chi opera su eToro, Binance e altri broker, permettendo di ottimizzare la tassazione e gestire al meglio le proprie perdite nel tempo.
1. Bilanciare le plusvalenze
Il Regime Dichiarativo offre ai trader la possibilità di ottimizzare la tassazione, poiché permette di ricevere profitti lordi e versare le imposte solo l’anno successivo. Una strategia efficace è bilanciare le plusvalenze: se a fine anno si hanno plusvalenze realizzate e minusvalenze latenti, chiudere queste ultime permette di compensare i guadagni e azzerare la tassazione. Questo metodo evita di pagare il 26% di imposta, aumentando la liquidità e migliorando la performance del portafoglio. Dopo la chiusura, è possibile riaprire le posizioni con un nuovo prezzo di carico.
Tasse e investimenti su conti esteri
La fiscalità nel trading è spesso sottovalutata, ma conoscere le regole è essenziale per evitare sanzioni e ottimizzare le imposte. I redditi finanziari si dividono in redditi di capitale (es. dividendi, cedole, ETF) tassati sempre al 26%, e redditi diversi (plusvalenze e minusvalenze) che possono essere compensati entro 4 anni. I titoli di Stato italiani ed esteri in white list godono di un’aliquota ridotta al 12,5%. La scelta tra regime amministrato (imposte trattenute dal broker) e regime dichiarativo (gestione autonoma) influisce sulla possibilità di compensare minusvalenze tra conti diversi.
Recupero minusvalenze in regime amministrato
Se hai minusvalenze in regime amministrato e desideri compensarle con plusvalenze in regime dichiarativo, puoi recuperarle seguendo due strategie:
1️⃣ Passare al regime dichiarativo (valido dall’anno successivo).
2️⃣ Chiudere il conto in regime amministrato, ottenendo la certificazione delle minusvalenze (zainetto fiscale) per compensarle nella dichiarazione dei redditi entro 4 anni.
💡 Cosa si può compensare?
✔ Minusvalenze da azioni, obbligazioni, derivati, ETF (solo la parte negativa) → con plusvalenze di strumenti finanziari simili.
❌ Non si compensano con dividendi e interessi, che rientrano nei Redditi di Capitale.
📌 Esempio pratico:
Il Sig. Rossi ha una plusvalenza di €6.500 in regime dichiarativo e minusvalenze di €12.000 in regime amministrato. Chiudendo il conto amministrato, la banca certifica le perdite, consentendo la compensazione di €6.500 e il riporto di €5.500 per i successivi 4 anni.