La Direttiva DAC8 rappresenta un importante passo avanti dell’Unione Europea nella regolamentazione fiscale delle criptovalute. Estendendo gli obblighi di comunicazione previsti dal Common Reporting Standard (CRS) anche agli exchange crypto e wallet provider, la DAC8 mira a rafforzare la trasparenza e contrastare l’evasione fiscale. Chi possiede criptovalute deve dichiarare le proprie attività nel quadro RW e le eventuali plusvalenze, poiché i controlli saranno sempre più stringenti. Affidarsi a professionisti esperti e strumenti specializzati è essenziale per garantire la conformità fiscale e prevenire sanzioni.
Fisco 2025: 3 Milioni di Lettere di Compliance in Arrivo – Tutto Quello che Devi Sapere
Nel 2025, l’Agenzia delle Entrate invierà tre milioni di lettere di compliance per incentivare la regolarizzazione fiscale senza sanzioni elevate. Queste comunicazioni sono rivolte a chi potrebbe aver omesso di dichiarare redditi da trading o attività finanziarie estere. I destinatari potranno presentare una dichiarazione integrativa per correggere gli errori e usufruire del ravvedimento operoso, riducendo le sanzioni. Il monitoraggio si concentrerà su broker diffusi come eToro e exchange crypto come Binance e Coinbase. È possibile verificare la propria posizione sul Cassetto Fiscale dell’Agenzia. Affidarsi a professionisti può agevolare il processo e garantire la conformità fiscale.
[ARCHIVIO] Istanza Rimborso Cripto 12,5%: Modello Gratuito e Come Presentare l’Istanza
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto novità sulla tassazione delle criptovalute, ma una possibile ambiguità normativa potrebbe consentire ai contribuenti di richiedere un rimborso dell’aliquota versata in eccesso. Sebbene l’Agenzia delle Entrate abbia chiarito che l’aliquota applicabile è del 26%, alcuni esperti ritengono che potrebbe essere del 12,5%, come previsto dall’Art. 67 del TUIR. Chi ha già pagato il 26% può presentare un’istanza di rimborso entro 4 anni, allegando la documentazione richiesta. Tuttavia, in caso di mancata risposta, potrebbe essere necessario un contenzioso legale per ottenere il rimborso
Furto o smarrimento del wallet di criptovalute? Ecco come dichiararli
Chi perde l’accesso alle proprie criptovalute a causa di furto o smarrimento delle chiavi private potrebbe avere dubbi su come dichiararle. Secondo la Circolare n. 30/E del 2023, se il contribuente denuncia l’accaduto alle autorità, non è obbligato a dichiarare le cripto-attività nel quadro RW. Inoltre, il furto o la perdita non generano una minusvalenza fiscalmente deducibile, quindi non vanno inseriti nel quadro RT. Questo chiarisce che la perdita di accesso ai wallet decentralizzati non ha rilevanza fiscale, non è equiparabile a una cessione o vendita che possa produrre una minusvalenza fiscalmente rilevante.
L’Agenzia delle Entrate può monitorare le criptovalute?
Nel 2024, l’Agenzia delle Entrate può monitorare le criptovalute come Bitcoin, Ethereum e Solana grazie alla trasparenza della blockchain e ai dati forniti dagli exchange centralizzati. Secondo la C.M. n.30/E/2023, i contribuenti devono dichiarare tutti i portafogli digitali nel quadro RW, indipendentemente dalla modalità di conservazione. Gli indirizzi dei wallet possono essere collegati agli utenti attraverso transazioni con exchange, carte di credito o dati raccolti da servizi come MetaMask. La mancata dichiarazione può comportare sanzioni fino al 15% e il raddoppio dei termini di accertamento fiscale. Dichiarare correttamente le criptovalute è essenziale per evitare problemi con il fisco.
Tassazione cripto-attività: novità
La Circolare n. 30/E del 27 ottobre 2023 ha chiarito il regime fiscale delle cripto-attività in Italia, introducendo un’imposta del 26% su plusvalenze e proventi superiori a 2.000 euro annui. La nuova disciplina, in vigore dal 1° gennaio 2023, distingue le cripto-attività secondo il regolamento MiCA, classificandole tra e-money token, asset-referenced token e utility token. La tassazione riguarda operazioni di cessione, permuta, rimborso e staking, con le plusvalenze dichiarate nel Quadro RT. Se i redditi cripto non superano 2.000 euro, è sufficiente compilare il Quadro RW e pagare l’IVAFE.
9. Vantaggi Fiscali con Criptovalute nel 2023
Dal 2023, la tassazione sulle cripto-attività in Italia ha introdotto una soglia di 2.000 euro: plusvalenze superiori a tale importo sono tassate al 26%, mentre quelle inferiori non sono rilevanti fiscalmente. Lo stesso vale per le minusvalenze, che possono essere utilizzate per compensare futuri guadagni entro quattro anni solo se superiori a 2.000€. Le strategie fiscali per ottimizzare la tassazione includono rimandare la chiusura di posizioni in guadagno o chiudere posizioni in perdita superiori a 2.000€ per generare minusvalenze compensabili. Una gestione fiscale attenta può massimizzare i benefici e ridurre l’imposizione fiscale.
Novità in materia di criptovalute contenute nella Legge di Bilancio 2023 (L. 197/2022)
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una nuova fiscalità per le criptovalute, stabilendo che le plusvalenze superiori a 2.000€ sono soggette a un’imposta sostitutiva del 26%. Viene inoltre chiarito che gli scambi cripto-cripto non sono soggetti a tassazione, mentre la conversione in euro o altre valute fiat è fiscalmente rilevante. Per chi non ha dichiarato le proprie cripto-attività, è prevista una sanatoria: 0,5% annuo per la sola omessa dichiarazione. 4% complessivo (3,5% di imposta + 0,5% di sanzione) per chi ha realizzato plusvalenze. Il monitoraggio fiscale diventa obbligatorio, con il contribuente tenuto a documentare il valore d’acquisto delle criptovalute, altrimenti considerato pari a zero ai fini del calcolo delle imposte.
Dichiarazione Coinbase
Coinbase è una delle piattaforme più utilizzate per acquistare e vendere criptovalute, ma essendo un conto estero (USA), deve essere dichiarato nel Modello Redditi Persone Fisiche. È obbligatorio compilare il quadro RW per il monitoraggio fiscale, indipendentemente dall’attività svolta sul conto. In caso di plusvalenze superiori a 2.000€, va compilato anche il quadro RT, mentre i redditi da staking, mining o airdrop rientrano nel quadro RL. Coinbase non fornisce documentazione fiscale conforme alla normativa italiana, quindi è necessario calcolare manualmente i saldi e le operazioni con il metodo LIFO.
Dichiarazione Binance
Binance è uno degli exchange di criptovalute più popolari a livello mondiale. Essendo un exchange estero, deve sempre essere dichiarato nella dichiarazione dei redditi italiana, indipendentemente dagli importi investiti o prelevati.
📌 Obblighi fiscali per chi utilizza Binance
✔ Compilazione del quadro RW per il monitoraggio fiscale.
✔ Dichiarazione dei redditi per le eventuali plusvalenze e altri proventi (> 2000€), soggetti a imposta del 26%.
✔ Nessuna soglia minima, anche un saldo positivo per un solo giorno comporta l’obbligo di dichiarazione.
📌 Scadenze fiscali
🗓️ 30 giugno: pagamento imposte.
🗓️ 30 luglio: pagamento con maggiorazione dello 0,40%.
🗓️ 30 settembre 2024: scadenza per l’invio della dichiarazione dei redditi.
📌 Binance: funzionalità principali
🔹 Exchange base e avanzato per il trading di oltre 600 criptovalute.
🔹 Wallet integrato per la conservazione degli asset digitali.
🔹 Commissioni competitive (0,1% per operazione, sconti con Binance Coin).
🔹 Metodi di acquisto variabili (carta di credito/debito, bonifico, P2P).
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