3. Non perdere minusvalenze

Aprile 27, 2021

Terza lezione di strategia fiscale trading:

Come trarre vantaggio dalle minusvalenze nei conti trading

 

In questa terza lezione ci concentreremo sull’importanza delle minusvalenze nei conti trading e su come utilizzarle al meglio per ottenere vantaggi fiscali.

Proseguiamo con le nostre strategie fiscali per i trader, che mirano a ottimizzare la tassazione e ridurre l’impatto fiscale. Come già visto, le imposte sono inevitabili, ma si possono adottare tecniche che ne riducono l’impatto sul proprio conto trading.

Le prime tre lezioni di questa guida fiscale si concentrano su strategie che bilanciano profitti e perdite.

Bilanciamento di profitti e perdite nelle prime lezioni

Prima lezione: “Bilanciare le plusvalenze” – Qui abbiamo sottolineato l’importanza di analizzare la situazione del proprio portafoglio, chiudendo eventuali posizioni in perdita per ridurre le plusvalenze e ridurre le tasse da pagare a fine anno.

Seconda lezione: “Bilanciare le minusvalenze” – Abbiamo valutato la situazione opposta, ovvero la chiusura di posizioni in profitto per ridurre le minusvalenze e prolungarne la scadenza.

L’importanza delle minusvalenze

In questa terza lezione vedremo perché è fondamentale non sottovalutare la scadenza delle minusvalenze per ridurre il carico fiscale sul proprio conto trading.

Perché sono così importanti le minusvalenze?

Devo dichiarare le minusvalenze?

Se il conto trading è in perdita devo comunque dichiararlo?

In regime dichiarativo non è obbligatorio dichiarare le minusvalenze, ma se non si inseriscono nel Modello Redditi si perde il vantaggio di poterle compensare con le plusvalenze successive entro 4 anni, per questo motivo è preferibile dichiararle soprattutto in un’ottica di continuità dell’attività di trading. Anche se decidi di non inserire le minusvalenze in dichiarazione, sarà comunque obbligatorio dichiarare il conto, se estero, nel quadro RW per il monitoraggio fiscale e il pagamento dell’IVAFE.

Quattro concetti fondamentali da ricordare

  1. Le imposte si pagano sulle plusvalenze realizzate, al netto delle minusvalenze realizzate.
  2. Per realizzare una plusvalenza o una minusvalenza è necessario chiudere una posizione aperta.
  3. In regime dichiarativo, i conteggi fiscali si effettuano dal 1° gennaio al 31 dicembre.
  4. È fondamentale valutare la propria situazione del portafoglio prima della fine dell’anno per ottimizzare la tassazione.

In questa terza lezione di ottimizzazione fiscale vediamo come

NON PERDERE LE MINUSVALENZE

 

Le MINUSVALENZE durano 4 anni

se correttamente inserite in dichiarazione dei redditi

Non fare scadere le minusvalenze senza utilizzarle

Le minusvalenze hanno una durata di 4 anni per poter essere compensate con le plusvalenze. Decorsi questi 4 anni se non utilizzate, scadranno.

Minusvalenze e regime amministrato

Le minusvalenze possono derivare anche da conti in regime amministrato ma solo nei seguenti due casi:

  1. Trasformazione del conto in regime dichiarativo: questo avrà validità a partire dal 01.01 dell’anno successivo
  2. Chiusura del conto in regime amministrato: avrà validità da subito.
Verrà rilasciata dall’Istituto una certificazione (certificazione ai sensi dell’art. 6 comma 5 D.Lgs. 461/97) che attesta le minusvalenze (con relative scadenze) che potranno poi essere inserite in dichiarazione dei redditi per compensare plusvalenze in regime dichiarativo. Solo con questa certificazione ufficiale è possibile utilizzare la minusvalenza.

Come procedere quando le minusvalenze rischiano di scadere?

Per coloro che hanno realizzato negli anni precedenti minusvalenze o sono in possesso della certificazione delle minusvalenze realizzate con conti in regime amministrato estinti (cd. zainetto fiscale) e tali minusvalenze rischiano di scadere senza essere utilizzate, come è conveniente procedere?

Sicuramente non è ottimale fare scadere le minusvalenze senza utilizzarle, pertanto è opportuno verificare se si detengono posizioni aperte con plusvalenze teoriche. In caso affermativo è opportuno chiudere posizioni in plusvalenza latente. Nella prossima dichiarazione dei redditi risulterà una plusvalenza che verrà compensata con le minusvalenze precedenti, ovvero non si pagheranno imposte sulle plusvalenze e non si perderanno le minusvalenze.

Esempio pratico

Situazione al 31.12 

→ Certificazione di minusvalenze (derivante da un conto in regime amministrato estinto): -5.000 
→ Plusvalenze teoriche (non chiuse): +5.500 

Se le minusvalenze scadono nell'anno è conveniente chiudere €5.000 di plusvalenze
per non perdere le minusvalenze e per non pagare imposte sui profitti.

 Per sfruttare le minusvalenze per la tua dichiarazione

 

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*I contenuti della presente pagina non costituiscono consulenza fiscale e i contenuti non possono sostituire la consulenza individuale di esperti per i singoli casi concreti

 

2. Bilanciare le minusvalenze

Aprile 27, 2021

Seconda lezione di strategia fiscale sui conti trading:

Come bilanciare le minusvalenze

 

In questa seconda lezione di strategie fiscali sui conti trading, esploriamo come trarre vantaggio dalle perdite da trading. Se nella prima lezione ci siamo concentrati su come bilanciare le plusvalenze, in questa trattiamo la situazione opposta: cosa fare quando le minusvalenze realizzate superano le plusvalenze, e allo stesso tempo ci sono posizioni aperte in profitto.

 

Perché sono importanti le minusvalenze?

Le minusvalenze giocano un ruolo cruciale nella gestione fiscale del tuo portafoglio. Ma cosa si può fare quando si è in perdita? E perché è così importante prestare attenzione a queste perdite? In questa lezione risponderemo a queste domande e ti spiegheremo come bilanciare le minusvalenze con le plusvalenze.

Quattro concetti fondamentali

Prima di proseguire con la strategia, è essenziale avere chiari alcuni concetti base:

  1. Le imposte vengono pagate sulle plusvalenze realizzate al netto delle minusvalenze.
  2. Per realizzare una plusvalenza o una minusvalenza è necessario chiudere una posizione.
  3. In regime dichiarativo, i conteggi fiscali vengono effettuati dall’1 gennaio al 31 dicembre.
  4. Per ottimizzare la tua tassazione, è utile valutare la situazione del portafoglio prima della fine dell’anno.

In questa seconda lezione di ottimizzazione fiscale vediamo

BILANCIARE LE MINUSVALENZE

 

Se prima della fine dell’anno

Il portafoglio è in MINUSVALENZA (realizzata)

e si hanno POSIZIONI APERTE CON PLUSVALENZE NON REALIZZATE

Potrebbe essere conveniente CHIUDERE queste PLUSVALENZE LATENTI

così facendo potrai posticipare il termine di scadenza della minusvalenza

 

Le minusvalenze eccedenti, se inserite nella dichiarazione dei redditi, possono essere compensate con le plusvalenze realizzate nei 4 anni successivi. Pertanto compensarle con le plusvalenze e non farle emergere in dichiarazione fa si che non gli venga attribuito un termine. Questo concetto lo chiariremo maggiormente nella prossima lezione.

Esempio pratico

Vediamo un esempio per chiarire la strategia, ad esempio su un conto eToro oppure per chi investe in criptovalute nel exchange Binance:

Situazione a fine anno

→ Plusvalenze realizzate: +1.000
→ Minusvalenze realizzate: -5.000
→ Plusvalenze teoriche (non chiuse): +3.000

Se non effettui nessuna operazione entro il 31 dicembre, non pagherai imposte, poiché i 1.000 € di plusvalenze realizzate verranno compensati con le minusvalenze di 5.000 €. Porterai così in dichiarazione 4.000 € di minusvalenze, che scadranno tra quattro anni.

Cosa potrebbe essere conveniente fare?

Chiudendo le plusvalenze latenti per un valore di 3.000 €, riuscirai ad azzerare il risultato netto, evitando così di pagare imposte e riducendo allo stesso tempo le minusvalenze da dichiarare. Questo ti permetterà di utilizzare 1.000 € di minusvalenze l’anno prossimo e nei successivi quattro anni. In questo modo, non attribuirai un termine alle perdite e ottimizzerai la tua situazione fiscale.

Non ti è chiara la strategia? 

 

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