Plusvalenze

Dicembre 10, 2021

La tassazione dei profitti nel trading dipende dal tipo di reddito generato: redditi diversi, di capitale o ordinari. Nel regime dichiarativo, le imposte si calcolano sulle plusvalenze al netto delle minusvalenze. La normativa di riferimento è il TUIR, in particolare gli articoli 44, 67 e 68, che regolano la determinazione delle plusvalenze e la loro imposizione fiscale. Per il monitoraggio fiscale, è essenziale dichiarare correttamente i guadagni nel rispetto delle normative vigenti, con possibilità di riporto delle minusvalenze nei successivi quattro anni.

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Redditi diversi

Dicembre 10, 2021

L’articolo 67 del TUIR disciplina i redditi diversi, includendo le plusvalenze da trading su azioni, opzioni, futures, CFD e valuta estera. Gli ETF armonizzati generano redditi di capitale, mentre quelli non armonizzati sono redditi ordinari. Le cedole da certificates sono generalmente redditi di capitale, ma possono rientrare tra i redditi diversi se dipendenti da condizioni specifiche. Anche le plusvalenze da cripto-attività sono considerate redditi diversi se superano i 2.000 euro annui. La tassazione prevede il riporto delle minusvalenze entro quattro anni.

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Redditi di capitale

Dicembre 10, 2021

L’articolo 44 del TUIR disciplina i redditi di capitale, che includono proventi derivanti da dividendi, cedole, interessi su depositi e conti correnti, ETF armonizzati e strumenti finanziari. Anche i proventi da assicurazioni sulla vita, fideiussioni e rendite vitalizie rientrano in questa categoria. L’articolo 45 specifica che i redditi di capitale sono imponibili al lordo, senza possibilità di deduzione. Gli interessi sui mutui e i conti correnti si considerano percepiti alle scadenze pattuite, mentre per i contratti di assicurazione sulla vita, il reddito imponibile è dato dalla differenza tra il capitale ricevuto e i premi versati.

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